Busata: “Per il futuro di Mornago noi guardiamo a Expo”

La candidata sindaco della lista Per Mornago Lega Nord -Forza Italia-Indipendenti spiega l'importanza del Distretto del Commercio in vista dell'esposizione universale. Il sindaco uscente Paolo Gusella risponde alle critiche degli avversari sulla Società Patrimoniale: «Non conoscono il bilancio del comune»


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Lucia Busata, candidato sindaco della lista “Per Mornago” Lega Nord – Forza Italia e Indipendenti, guarda lontano, precisamente verso Expo 2015. In effetti si tratta di un’occasione irripetibile per gli amministratori che devono attivarsi per intercettare tutte le opportunità a disposizione. E la giovane candidata (assessore alla Cultura uscente) ha pensato a qualcosa che per Mornago ha già funzionato bene. «Noi come Comune aderiamo al distretto commerciale di Malpensa e Nord Ticino – spiega Busata – e dal 2011 ad oggi abbiamo trasferito ai commercianti circa 80mila euro di contributi per rilanciare le loro attività. Poiché l’esposizione universale è alle porte, occorre implementare ulteriormente questo strumento per favorire i piccoli negozi che in un comune policentrico come il nostro non solo danno un servizio ma rappresentano un elemento di coesione sociale molto importante».

Nel programma della lista Per Mornago Lega Nord -Forza Italia-Indipendenti  c’è un capitolo dedicato all’economia del territorio che fa leva sulla defiscalizzazione degli oneri a favore delle imprese e delle attività commerciali che assumono persone del territorio.
La lista concorrente “Viviamo Mornago” contesta alla coalizione che appoggia Lucia Busata di aver esasperato la leva fiscale. «A fronte di una riduzione dei trasferimenti dello Stato del 32%  – spiega la candidata sindaco – da qualche parte dovevamo attingere per raggiungere il pareggio di bilancio. Quindi per evitare di andare a tassare indiscriminatamente tutti, abbiamo scelto di aumentare l’addizionale irpef che è modulabile sulle fasce di reddito. Insomma, chi ha di più, più deve pagare. Se avessimo alzato l’aliquota Imu, avremmo penalizzato tutti compreso il pensionato che ha lavorato una vita per comprarsi una casa e fatica a vivere. È stata una scelta etica e di giustizia sociale».
Il sindaco uscente Paolo Gusella, che ha deciso di mettere la sua esperienza a disposizione della coalizione, aggiunge: «In campagna elettorale è facile fare false promesse e si capisce che la lista concorrente non conosce il bilancio del comune perché se si diminuiscono di un solo punto percentuale addizionale comunale irpef e Imu, il risultato è uno sbilancio di 180 mila euro. I candidati della lista “Viviamo Mornago” come pensano di coprire questo buco? Spendendo altri soldi per creare un nido comunale oppure acquistando uno scuolabus per il trasporto? Noi  ribadiamo che la lista Per Mornago ha un programma concreto, che non vuole avventurarsi in promesse irrealizzabili, vagliando realisticamente tutto quanto possibile fare per la cittadinanza».
 
C’è però un’altra partita contestata dalla lista “Viviamo Mornago” ed è quella della Società Patrimoniale, partecipata dal comune, e del suo bilancio attualmente in sofferenza. «Troviamo strumentale e subdolo mettere in evidenza che ci sono delle perdite – continua Paolo Gusella -. Le perdite sono dovute allo sbilancio, purtroppo naturale, provocato dal blocco delle tariffe che dura da quasi venti anni con la conseguenza che il costo del servizio di gestione dell’acquedotto è maggiore rispetto ai ricavi che si ottengono dalla gestione del medesimo. La Società Patrimoniale ha realizzato delle opere che altrimenti il Comune non poteva realizzare per i vincoli di investimento e senza gravare economicamente sui cittadini. Ad oggi abbiamo azzerato le rate dei mutui anticipati dal Comune, che peraltro è rientrato in possesso dei beni del servizio idrico, mentre gli impegni economici con i fornitori che ammontano a 125.000 verranno onorati con la liquidità, gli incassi delle bollette 2013, l’incasso dei crediti bollettazioni anni precedenti ed il credito Iva che ammonta a 70.000 euro. Rringraziamo la lista “Viviamo Mornago” perché noi del “piano B” non ce n’eravamo accorti, già. L’acqua calda è sempre la cosa più difficile da inventare. Troviamo inoltre strumentale attaccare la gestione di quello che è un servizio primario ai cittadini. È forse grave aver speso soldi per depurare le acque reflue e fornire acqua ai cittadini? Ma allora perché non attaccare anche il nostro impegno nel sociale che ha portato ad una spesa di circa 1.700.000 euro per gli scorsi 5 anni sapendo che di questi soldi solo una piccola parte rientra come compartecipazione da parte dei cittadini? Possiamo parlare male di questo sbilancio?»

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Pubblicato il 22 Maggio 2014
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