Dall’emergenza all’accoglienza. I bambini non possono aspettare

Il Villaggio Sos di Morosolo lancia un appello: la struttura potrebbe accogliere almeno tre dei tanti bambini sbarcati sulle coste italiane e destinati a rimanere parcheggiati anche per anni nei centri di prima accoglienza, ma servono risorse

Solo ieri sulle coste siciliane ne sono sbarcati altri 400. Sono bambini e ragazzi che scappano da guerre e carestie e arrivano in Italia soli, senza niente, con un’unica speranza: avere una chance per il futuro. Rimangono parcheggiati anche per anni nei centri di accoglienza, certamente il posto meno adatto per dei minori. «Che fine fanno tutti questi bambini? – si chiede Elena Tegami Pavesi, presidente del Villaggio Sos di Morosolo (nella foto a destra con il consigliere Luca Spada)Noi potremmo accoglierne almeno tre, magari fratelli, in modo da non separarli». Il condizionale è d’obbligo perché lo spazio nelle case famiglia del Villaggio c’è, ma la copertura economica in questo momento è per un solo bambino. Mancano dunque le risorse economiche per accogliere gli altri due.
Per ogni bambino servono almeno 25.000 euro l’anno, solo così si può garantire tutto ciò che serve per un normale sviluppo psicofisico e il loro inserimento nella vita sociale sia all’interno che all’esterno del Villaggio. Ogni bambino, oltre ad avere vitto e alloggio in una casa famiglia e cure mediche e sanitarie, avrà un progetto educativo individualizzato, un supporto psicologico e psicoterapeutico, educatrici residenziali che assicurano rapporti affettivi stabili, mediazione linguistica culturale, supporto scolastico, momenti ludici e ricreativi, attività culturali o sportive all’esterno del Villaggio. «Il nostro obiettivo – continua la presidente del Villaggio Sos di Morosolo – è rispettare il diritto dei bambini a crescere in un ambiente sano, sicuro e con relazioni affettive serene e stabili. Solo così possiamo far emergere i loro talenti e farli diventare cittadini consapevoli, capaci di dare un contributo al miglioramento sociale e culturale degli stessi contesti d’origine da cui sono partiti. Chiediamo quindi a privati, aziende, associazioni, gruppi di volontariato di aiutarci a reperire risorse per estendere l’accoglienza, almeno agli altri due bambini. Bisogna fare presto perché i bambini non possono aspettare».

Data di inizio del progetto: GIUGNO 2014

Come partecipare: INVIANDO LA TUA DONAZIONE A UBI BANCA POPOLARE DI BERGAMO
IBAN: IT 93 V 05428 10810 000000001274
INTESTATO A SOS VILLAGGIO DEL FANCIULLO “FEDERICO PAVESI” COOPERATIVA SOCIALE

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"Il sabato del villaggio" è una rubrìca curata dal Villaggio Sos di Morosolo. Storie di accoglienza e solidarietà che raccontano le difficoltà di madri, bambini e ragazzi ma anche la bellezza di una famiglia ritrovata. 

Chi è e che cosa fa il Villaggio Sos di Morosolo – Sos Villaggi dei Bambini è una cooperativa sociale nata nel 1972 che opera nel campo dell’aiuto alle famiglie in difficoltà e costituisce una risposta sociologicamente e pedagogicamente avanzata nell’ambito della prevenzione. Il Villaggio di Morosolo è composto da tre case famiglia dove vivono bambini da 0 a 12 anni, due comunità che ospitano ragazzi/e preadolescenti, due case per l’autonomia dei giovani, una casa per mamma e bambino, un micronido, un centro diurno. Il Villaggio infatti si prende cura delle giovani gestanti e/o mamme con i loro bambini. L’obiettivo, quando è possibile, è far rientrare i bambini nelle famiglie d’origine e tenere insieme i gruppi di fratelli. Le azioni preventive attuano progetti e servizi in favore delle famiglie e i servizi sono certificati ISO 9001:2008. Il Villaggio sos ha ricevuto il Premio Amico della Famiglia assegnato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento delle Politiche per la Famiglia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Maggio 2014
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