Expo’ si avvicina, gli ospedali devono poter assumere
Approvata in consiglio regionale una legge che permette alle aziende di prendere personale a tempo determinato. Il commento di Rizzi: “Si rischiava di non assicurare le prestazioni sanitarie di base"
«Il rischio era rilevante in vista anche di EXPO, nel corso del quale si prevedono oltre 20 milioni di visitatori che potranno potenzialmente attingere al nostro sistema sanitario, il quale, se non adeguatamente attrezzato potrebbe trovarsi impreparato a fornire le necessarie prestazioni sanitarie di base».
La grande fiera internazionale che si aprirà nel maggio del 2015 è alla base della decisione lombarda di approvare una legge che permette alle aziende ospedaliere di assumere con contratti a tempo personale necessario alle proprie attività di emergenza e urgenza così come garantire i livelli i assistenza. È stato lo stesso presidente della commissione sanità regionale Fabio Rizzi a commentare l’approvazione all’unanimità in consiglio regionale della legge sulla razionalizzazione della spesa sanitaria.
«Uno dei molti problemi derivati dalle nefaste conseguenze dei decreti sulla spending review, si riferisce alla razionalizzazione della spesa sanitaria in termini di erogazione dei servizi elargiti da parte del personale sanitario. L’integrazione alla legge regionale del 30 dicembre 2009 n. 33 andrà a colmare un vuoto normativo e permetterà alle aziende sanitarie di avvalersi di personale con contratto a tempo determinato o con altre forme flessibili di lavoro, garantendo in questo modo tutte le attività di emergenza, di urgenza e i livelli essenziali di assistenza».
Il ricorso alle assunzioni a tempo determinato non sarà, comunque, indiscriminato: «La Giunta regionale avrà il compito di fornire indicazioni sull’individuazione del personale indispensabile, in questo modo, saranno garantiti i principi di compensazione atti a preservare l’equilibrio del bilancio regionale nelle voci della spesa sanitaria, preservando così sia la primaria esigenza del diritto alla salute sia il contenimento della spesa regionale».
Fino ad oggi sono state sette le aziende sanitarie lombarde chiamate dalla Corte dei Conti a giustificare i motivi per i quali sono stati attuati i rinnovi dei contratti lavorativi in scadenza, altre aziende sarebbero state probabilmente chiamate a giustificarsi davanti alla Corte se non intervenivamo con il provvedimento approvato oggi in Aula».
Durante i lavori, si era registrata la protesta dei rappresentanti dell’opposizione: a seguito della richiesta di discutere il documento di censura presentato nei confronti dell’Assessore regionale alla Salute, calendarizzato per la seduta del 10 giugno, i gruppi di minoranza hanno abbandonato l’Aula e non hanno partecipato al voto, trattandosi di un provvedimento di materia sanitaria di competenza dello stesso assessore.
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