Gli attivisti di Greenpeace in piazza per salvare le api
Le api stanno scomparendo? Secondo gli ambientalisti è colpa di un'agricoltura distorta e basata sui pesticidi
Sabato 10 maggio gli attivisti di Greenpeace hanno manifestato in difesa delle api e degli altri impollinatori naturali, che svolgono un ruolo cruciale per l’agricoltura e la produzione alimentare. In tutta Italia i volontari vestiti da ape sono entrati in azione “ronzando” nei mercati più affollati, sensibilizzando i cittadini e realizzando piatti tipici con ingredienti che dipendono dall’impollinazione delle api. Attività analoghe si sono svolte in oltre 100 città europee – da Amburgo a Roma, da Sofia a Malaga.
Lo “sciame” di volontari del Gruppo Locale di Varese ha popolato con i costumi gialli e neri il mercato di piazzale Kennedy, parlando ai cittadini dell’importanza delle api, raccogliendo firme e regalando semi di fiori utili per gli impollinatori. Anche agricoltori e apicoltori locali presenti al mercato hanno firmato per salvare le api.
«Le api non si limitano a produrre miele, come molti pensano – dice Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia-. Un terzo del cibo che mangiamo e la maggior parte della flora spontanea dipende dalla loro opera di impollinazione. Le bancarelle dei mercati sarebbero quasi vuote senza il lavoro delle api, dovremmo scordarci mele, mirtilli, zucchine, broccoli, cipolle, mandorle, caffè, e molto altro ancora».
Le iniziative che si sono svolte anche in Austria, Bulgaria, Germania, Grecia, Ungheria, Slovacchia, Spagna e Svizzera sono parte della campagna di Greenpeace per salvare le api, minacciate dall’attuale crisi degli impollinatori e dell’agricoltura. Il declino delle api è, secondo Greenpeace, un sintomo di un sistema agricolo industriale fallimentare, basato su un uso sempre più crescente di prodotti chimici di sintesi ed energia, monocolture su larga scala e la dipendenza da poche multinazionali agrochimiche.
«Per proteggere le api e l’agricoltura dobbiamo lavorare con la natura, non contro di essa. Solo un’agricoltura ecologica e sostenibile ci permetterà di garantire diversità e sicurezza alimentare e proteggere le api a lungo termine. È ora che i politici europei ascoltino “il ronzio” delle tante persone che si stanno mobilitando per salvare le api, è il momento per loro di agire» – conclude Ferrario.
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