Lara Comi attaccata da L’Espresso e dal “fuoco amico”

L’onorevole Lara Comi si scaglia contro un articolo di Espresso.it, la versione online del settimanale diretto da Bruno Manfellotto, che in un articolo la accusa di aver chiesto i voti di Claudio Scajola in Liguria senza tenere conto del fatto che l’ex ministro avrebbe legami ambigui con ambienti calabresi.

Il giornale accusa anche la Comi di aver aperto un punto elettorale a Milano in un locale di Pasquale Guaglianone, indagato dalla Dia di Reggio Calabria.

La Comi, che a Varese è la responsabile provinciale di Forza Italia, risponde molto duramente: «E’ un infame sciacallaggio a orologeria e indegna caccia alle streghe La Testata sarà querelata». Lara Comi sta effettuando la campagna elettorale anche in Liguria e Piemonte, seguendo i territori compresi nel collegio elettorale nord ovest. L’Espresso dice che è stata accompagnata dal nipote di Scajola e parla di amicizie pericolose e la Comi spiega: «Ho già dato mandato ai miei legali di querelare la testata al fine di essere risarcita di 1 milione di euro per il danno di immagine gravissimo a seguito di dichiarazioni destituite di ogni fondamento e diffamatorie. Questa somma verrà interamente devoluta ad associazioni di beneficienza, per aiutare disoccupati e famiglie di poliziotti carabinieri vittime di violenza. Perché’ l’Espresso non si è mai occupato di me, del mio impegno concreto in politica e degli atti a livello europeo- tanti – portati avanti in 5 anni?».

L’attacco del giornale del gruppo Repubblica viene dall’esterno, ma Lara Comi ha ricevuto nei gironi scorsi anche un attacco politico inetrno al suo partito. Il gruppo degli ex An della provincia di Varese, infatti, ha scelto di sostenere non lei, ma Licia Ronzulli, la collega parlamentare europea milanese nota per le fotografie a Bruxelles mentre vota in compagnia della figlia piccola. A Varese si è schierato con la Ronzulli il consigliere comunale Piero Galparoli (brevemente transitato per l’Ncd). L’assessore varesino all’ambiente Stefano Clerici l’ha indirettamente accusata di non avere le regole basilari del galateo della politica, perché da coordinatrice provinciale ha affermato che il partito aveva dato indicazione di votare per lei.