Napolitano a Lugano: “Guardate all’Italia con fiducia”

Il voto del 9 febbraio scorso "contro l’immigrazione di massa" non rimetterà in discussione «le caratteristiche fortemente ancorate nella storia della Svizzera di accoglienza degli immigrati». Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che si trova oggi in Canton Ticino per la seconda tappa della sua visita di Stato in Svizzera. Il capo dello Stato si è recato, intorno a mezzogiorno, all’Università della Svizzera italiana di Lugano dove ha partecipato a una conferenza dal titolo "Il valore dell’intreccio culturale tra Svizzera e Italia"accanto al professor Carlo Ossola, direttore dell’Istituto di studi italiani dell’USI, e all’architetto Mario Botta, direttore dell’Accademia di Architettura di Mendrisio. Nel suo intervento Napolitano ha esortato a non dimenticare «il comune retaggio culturale» e «a guardare all’Italia con serenità e fiducia».

Il discorso di Napolitano:

Giorgio Napolitano elogia l’USI e ringrazia la svizzera http://t.co/M49u8hrc9V diretta @tvsvizzera @RSIonline pic.twitter.com/OpOuUbNxZ5

— USI University (@USInews) 21 Maggio 2014

Napolitano ascolta il discorso di Mario Botta all’USI @USInews @USI_EMBA pic.twitter.com/BMMOhDa2ES

— Christian Fini (@ChristianFini) 21 Maggio 2014

La visita in Svizzera di Napolitano, accompagnato dalla moglie e dal ministro degli affari esteri Federica Mogherini, è iniziata nella mattina di ieri a Berna (nella foto) dove ha icontrato il presidente della Confederazione, Didier Burkhalter e i ministri del governo elvetico. Tra gli argomenti affrontati dalle due delegazioni, i rapporti economici e culturali tra Italia e Svizzera, incluso il delicato tema delle trattative in materia fiscale, la collaborazione in vista di Expo e le conseguenze, in termini di sviluppo infrastrutturale, della realizzazione del tunnel del Gottardo. 

Leggi il discorso di Napolitano di fronte al governo svizzero

In merito al voto del 9 febbraio, che ha di fatto imposto un limite alla libera circolazione delle persone nel territorio elvetico, il presidente ha dichiarato: «Il percorso europeo della Svizzera ha subito una battuta di arresto. Siamo troppo amici per nascondervi lo sconcerto provato nell’apprendere un risultato che si pone in controtendenza rispetto alla consolidata politica europea della Confederazione».