Nikki di Radio Deejay: “La musica è nell’aria, basta saperla cogliere”
Si è tenuta sabato 17 maggio, la tavola rotonda organizzata da Naturart e Informagiovani dove si è parlato di musica indipendente e radio. Tra gli ospiti il conduttore radiofonico
Radio e musica indipendente, che rapporto c’è? E’ partita da questa domanda la tavola rotonda organizzata dalla Cooperativa Naturart e Informagiovani Varese nel pomeriggio di sabato 17 maggio. A raccontare la loro esperienza in campo musicale, e da diversi punti di vista, Nikki di Radio Deejay, i Monaci del Surf, Dario Guglielmetti di Mescal ,Francesco Brezzi e Giuseppe Marmina di Ghost Records e la band varesina dei Gaton Rouge.
Un appuntamento, parte del progetto "Notturno Giovani", che anche quest’anno ha voluto portare in provincia un momento di confronto, per tutti gli appassionati di musica o per coloro che desiderano lavorare nel settore. La tavola rotonda infatti, ha voluto indagare nel rapporto tra radio e musica indipendente, raccontando lati positivi e negativi. L’esperienza dei diversi relatori, ha regalato punto di vista molto diversi ma concordi su un punto: quello che conta veramente è la qualità della musica che si fa.
«C’è da considerare che anche molti pezzi commerciali non vengono passati in radio» spiega Nikki di Radio Dj. Nel mondo della musica infatti, c’è la diffusa convinzione che la musica indipendente, trova meno spazio rispetto a quella commerciale. Un fenomeno parzialmente vero, nonostante i relatori della tavola rotonda siano riusciti a portare diversi esempi positivi, dando speranza anche ai fruitori della musica “indie”.
«Se c’è un artista bravo e piacevole lo passo in radio – spiega Nikki di Radio Deejay, conduttore di Tropical Pizza e da sempre attento al mondo indie e agli emergenti -. Penso a Le Luci della Centrale Elettrica. Quando ho deciso di proporre le sue canzoni durante il programma, sapevo che non sarei andato incontro ai gusti di tutti i miei ascoltatori, ma il compito di un dj è anche quello di portare cose nuove. Credo che l’importante è il modo in cui si propongono le cose».
La discriminante quindi, in molti casi, non è il contesto di cui fa un gruppo ma la qualità di quello che fa. «Non generalizziamo sulla musica indipendente, non è ne tutta bella, ne tutta brutta. Credoche abbia uno spirito di spontaneità diverso, più “pane e salame” per capirci. Ci sono pezzi che ti arrivano tra le mani senza filtro, ed è questo il suo bello».
Il dibattito sulle diversità (e non) tra la musica indipendente e quella commerciale potrebbe prendere strade infinite. Dall’epoca delle radio libere ad oggi, dal vinile agli Mp3, dai concerti live alle operazioni commerciali, si potrebbero fare considerazioni in molti modi. L’appuntamento varesino invece, ha cercato di rispondere sopratutto alle domande dei giovani che con la musica vorrebbero lavorarci. «In Italia, per il background che abbiamo, non ci sono molte orecchie abituate ai suoni che noi definiamo indipendenti – spiega Brezzi-, credo
però che l’importante è capire e puntare al segmento di mercato pronto ad accogliere quel genere». Pro e contro infiniti quindi ma quello che conta è fare buona musica, essere consapevoli di quello che si è e farlo con passione. «Molte volte si parla di compromessi, non è sempre così. – raccontano i Monaci del Surf- Penso ad artisti come Levante, è arrivata a Radio Deejay con le cose che ha sempre fatto, portando la sua musica. Ma ci sono anche tanti altri esempi». Il rapporto tra musica indipendente e radio resterà, forse, sempre travagliato ma l’importante è fare quello che si ama con passione. Musica compresa.
La giornata si è conclusa con il concerto live dei Monaci del Surf. In apertura i Gatoun Rouge.
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