Odifreddi parla di energia e fa il pieno di pubblico

Salone Estense gremito di persone per l'apertura del festival "Storie di scienza" affidata al famoso matematico. « L'aspettativa che dobbiamo avere é consumare molto meno»

Il tema affrontato era l’energia rimanente sul pianeta, argomento che non ha impedito al logico matematico Piergiorgio Odifreddi di fare il pieno di persone al Salone Estense. Inizia dunque con un tutto esaurito l’edizione 2014 del festival "Storie di scienza" che si terrà dall’8 al 29 maggio a Varese.
Il matematico più impertinente d’Italia ha tenuto una lunga e stimolante lectio magistralis sulle fonti di energia e le conseguenze che alcune scelte hanno sulla nostra vita e su quella del pianeta. «Al mondo ci sono 750 milioni di auto, di cui in Italia 35 milioni – ha detto Odifreddi -. Se tutti i cinesi avessero un’auto il petrolio non basterebbe più. Attualmente il 20 per cento della popolazione mondiale consuma l’80 per cento dell’energia a disposizione ed è per questo che si fanno le guerre. Dietro ogni conflitto, dall’Ucraina alla Palestina, c’è sempre una questione energetica».
Lo studioso non ha paura a parlare di corda in casa dell’impiccato e a proposito dell’arroganza del mondo occidentale energivoro a discapito dei Paesi del Sud del mondo fa una battuta: «Prendersela con gli extracomunitari è ingiusto, ma siamo a Varese e forse parlare di queste cose non va bene. Bisogna iniziare a pensare a una decrescita seria e se vogliamo riequilibrare quel rapporto, dovremmo iniziare a spegnere 3 lampadine ogni quattro, a fermare tre automobili ogni 4 e così via».

Le alternative ci sono, ma il sistema economico-politico non le vuole incentivare perché l’investimento sull’infrastruttura complessiva basata sul petrolio ammonta, secondo il matematico, a 10 mila miliardi di dollari e quindi va sfruttata fino in fondo. Attualmente il consumo energetico è così ripartito: 35% petrolio, 30% carbone, 20% gas naturale, 7% nucleare, 6% idroelettrico, 2% altre rinnovabili. Ogni giorno il sole fornisce energia 10.000 volte quella utilizzata sulla terra, ma rimane il problema di come catturarla. «Il paradosso – ha osservato Odifreddi – è che il maggior consumo di energia solare ce l’hanno i paesi del nord Europa e lo stesso accade in Italia. Coloro che hanno invece più facilità a consumarla, cioè le regioni del sud, non la consumano. Oggi si possono costruire immaganizzatori di energia solare invisibili, come dimostra il famoso grattacielo a Times Square completamente autosufficiente senza che si veda alcun pannello solare».
Odifreddi cita i virtuosi Chavez e Lucrezio e, polemicamente, la mano invisibile di Smith e il decisionismo di Renzi. Ricorda gli inizi degli anni 70′ e l’austerity dovuta al rincaro del petrolio come esperimento di decrescita riuscito. «Non capisco perché una crescita zero non vada bene – ha concluso il matematico – e perché secondo gli economisti dovremmo volere sempre di più. Decrescita significa: sprecare meno, in un mondo dove già si spreca moltissimo, usare meglio le risorse e soprattutto accontentarsi. L’aspettativa che dobbiamo avere é consumare molto meno».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Maggio 2014
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