Rallenta la cassa integrazione in deroga

L'analisi di Sergio Moia (Cisl dei Laghi): «Si assiste a un progressivo spostamento dei volumi di cig in deroga dal settore dell'industria a quello del terziario»

Il dato significativo è la sensibile riduzione dell’uso mensile della cig nel secondo semestre dell’anno. In parte (poco più della metà della riduzione) questo dato è falsato dal procedimento amministrativo. Nell’ultimo triennio infatti sono stati disponibili per le aziende quattro periodi di cig, i primi due classificati come tipo A, gli altri come tipo B. Mentre il tipo A viene validato dalla commissione provinciale, il tipo B è direttamente validato dalla commissione regionale. Nel corso del 2013 sono aumentate le domande di tipo B, che non alimentano il database su cui si basa il rapporto allegato.
Tuttavia, anche considerando questo elemento, il rapporto conferma l’analisi dei dati Inps, che hanno registrato un significativo rallentamento della cig in deroga nel terzo trimestre del 2013.(foto sopra: Sergio Moia)

Nel confronto con gli anni precedenti viene confermata l’osservazione, già emersa nella presentazione dei precedenti rapporti, del progressivo spostamento dei volumi di cig in deroga dal settore dell’industria a quello del terziario. Nel 2010 la loro incidenza era rispettivamente del 71% e del 23%, nel 2013 è invece del 61% e del 32%. Anche l’incidenza del settore delle costruzioni cresce dal 6% al 7%.
Per quanto riguarda la mobilità notiamo un incrementro dell’uso della legge 223/91, ossia da parte delle aziende sopra i 15 dipendenti, con una forte differenza di genere, poichè l’incremento è tutto a carico dei maschi. Avendo mantenuto la provincia la registrazione delle iscrizioni per la 236/93, anche se non più operative agli effetti di legge a partire dal 1 gennaio 2013, è possibile fare un confronto con l’anno precedente anche sui licenziamenti nelle piccole aziende. I lavoratori che hanno richiesto l’iscrizione alla lista nel 2013 sono stati 2.125. Pur considerando che una parte dei lavoratori abbia rinunciato all’iscrizione, quando nel corso dell’anno si è confermato il decadimento dei benefici relativi, è comunque evidente la diminuzione rispetto al 2012, quando gli iscritti alla lista 236 furono 3.372. I due dati, quello della cig in deroga e questo dei licenziamenti per motivo economico, fanno quindi ipotizzare un rallentamento della crisi nella piccola impresa, mentre i dati della mobilità 223/91 del 2013 e il picco della cig straordinaria del primo trimestre del 2014 ci indicano una situazione ancora molto problematica per le aziende di dimensione maggiore.

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Pubblicato il 06 Maggio 2014
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