Una parete multimediale per conoscere i corridoi ecologici della valle
La parete multimediale composta da un enorme disegno cartografico del territorio è stata inaugurata ieri nella sede della Comunità Montana. Presentato anche il sentiero didattico della Valcanasca
E’ stato presentato, giovedì 15 maggio, alla stampa, sindaci e istituti scolastici il nuovo spazio multimediale didattico per conoscere corridoi ecologici e biodiversità delle Valli del Verbano. Sul territorio si trovano diversi SIC, siti di importanza comunitaria per diversi habitat, tra cui i prati magri del Monte Sangiano e della Val Buseggia, i pascoli della Valveddasca, le estese faggete e i boschi di ontano nero del fondovalle. In questi ambienti si trovano specie animali e vegetali con elevati problemi di conservazione.
La sala all’interno degli spazio della Comunità Montana Valli del Verbano, recentemente inaugurata, è stata attrezzata con una parete multimediale composta da un enorme disegno cartografico del territorio e degli schermi con proiezioni di immagini e filmati. La parete – lunga 10 metri e alta 3 – offre a colpo d’occhio una suggestiva visione di insieme sulle peculiarità naturalistiche delle Valli del Verbano e le aree di passaggio della fauna selvatica.
Oltre alla mappa, quattro totem semovibili, dotati di touch screen, presentano con immagini, video, spiegazioni e giochi interattivi la fauna selvatica caratteristica del territorio. E’ stato inoltre realizzato, sempre a scopo divulgativo, il sentiero didattico della Valcanasca. Lungo il percorso ad anello di circa tre chilometri, che si imbocca da Cavona (frazione di Cuveglio) o da via Brera a Rancio Valcuvia, sono installati sedici cartelli che illustrano e spiegano le particolarità naturalistiche dell’area. Gli studenti potranno identificare le specie arboree e arbustive locali, utilizzando l’apposita scheda e verificando il riconoscimento con la targhetta apposta nei pressi della pianta.
Queste iniziative didattiche rappresentano la strategia di educazione ambientale per i prossimi anni e rientrano all’interno del progetto per lo studio di fattibilità dei corridoi ecologici co-finanziato da Fondazione Cariplo e realizzato da Comunità montana Valli del Verbano in collaborazione con LIPU. Le azioni comprendono i rilevamenti sulla vegetazione e il posizionamento di foto trappole per individuare le località interessate dal passaggio della fauna selvatica, dai cervi ai rospi. All’interno delle macro aree definite dalla Provincia di Varese quali corridoi ecologici, il progetto è andato a definire in maniera precisa i punti critici e ha individuato una serie di interventi per agevolare il passaggio degli animali garantendo l’incolumità di anfibi, ungulati e persone.
Conclude Marco Magrini: “Con queste due iniziative la parete multimediale attrezzata e il sentiero didattico della Valcanasca iniziamo a coinvolgere i ragazzi rispetto la salvaguardia della biodiversità e dei corridoi ecologici. Spesso si pensa che le specie da difendere siano i grandi mammiferi in via di estinzione dei parchi nazionali. La verità è che anche gli insetti, i pipistrelli e i serpenti hanno grande importanza nel nostro ecosistema e la loro scomparsa determinerebbe cambiamenti, anche importanti. Mi auguro che si possa proseguire nella conoscenza e tutela delle peculiarità naturalistiche del nostro territorio con la collaborazione di tutti, insegnanti, amministratori e cittadini.”
Massimo Soldarini, responsabile nazionale del settore progetti LIPU aggiunge: “L’Italia ha una responsabilità altissima rispetto alla connettività ecologica tra Europa e Mediterraneo: sia per la posizione che per la presenza di due archi montuosi Alpi e Appennini, che assicurano il passaggio degli animali. In particolare, guardando la cartina del nord di Italiana, è evidente che l’area urbanizzata della pianura padana rappresenti un ostacolo per il passaggio degli animali. L’unico corridoio ecologico che assicuri gli spostamenti e metta in connessione l’arco alpino con l’Appennino è il bacino del Ticino e del Lago Maggiore. Nessun altro territorio ha queste caratteristiche: gli altri fiumi dell’Italia settentrionale hanno aree urbanizzate a ridosso del fiume. Inoltre alcuni numeri sulle specie censite sul territorio delle Valli del Verbano dà l’idea della biodiversità: 9 specie di anfibi, 11 di rettili, 95 uccelli nidificanti e 150 se si calcolano quelli migratori, 80 mammiferi, tra cui i pipistrelli che da soli contano una ventina di specie tra quelle urbane e forestali.”
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