A Varese si faranno le corse di trotto

Il ministero ha dato l'ok alla società Varesina. Investimenti per un milione di euro e fine lavori per la nuova pista previsti per gennaio. Partirà anche la stagione estiva di galoppo: dal primo luglio si correrà ogni martedì e sabato

presentazione stagione ippica varese 2015

«Il trotto a Varese si farà». Guido Borghi, presidente della Svicc spa (Società Varesina incremento corse cavalli più nota come Varesina) è a dir poco raggiante. Dice, scherzando, di essersi «venduto l’anima» per arrivare a questo obiettivo. Ma a chi, non si sa.

Borghi è lusingato e mostra con orgoglio la lettera con cui il ministero gli comunica che è stata valutata positivamente la richiesta della Varesina di portare le corse di trotto all’ippodromo delle Bettole.  «I lavori di adeguamento della pista partiranno a breve – spiega il presidente della Svicc -. Il nostro progettista dice che a ottobre saranno ultimati, ma credo realisticamente che si andrà a gennaio».

La società presieduta da Borghi ha già provveduto all’aumento di capitale di circa un milione di euro, sottoscritto dai soci più importanti, tra cui Ermolli e Curti, mentre Salvatore Ligresti, ex socio di maggioranza relativa, è fuori gioco per le note vicende giudiziarie del suo gruppo. Chi invece non ha accettato l’aumento di capitale ha visto ridursi le proprie quote di partecipazione, ma nessuno dei 64 soci ha abbandonato la barca.

Il costo dell’adeguamento tecnico dell’ippodromo e della pista è di circa 1.000.000 euro che si va a sommare al milione e 300 mila euro già investiti in questi anni dalla Varesina per potenziare l’impianto. «La pista attuale di galoppo – spiega Borghi – va allargata di almeno 4 metri e portata a 1000 metri di lunghezza, come tutti gli ippodromi di prima fascia (attualmente è di 1.200 metri ndr), va inoltre costruita una via di fuga».  A detta del presidente le caratteristiche dell’ippodromo di Varese sono straordinarie per il trotto, in quanto il raggio di curva della pista è molto ampio, circa 85 metri. «Siamo messi meglio di Firenze e Torino – dice Borghi  – e siamo secondi solo a Milano e Roma. Porteremo gare di livello, non credo che qui si siano mai visti montepremi di 200 mila euro».

La nuova pista correrà a mano sinistra (originariamente il progetto prevedeva a mano destra, ma poi il ministero ha imposto alcuni vincoli) e leggermente in salita e l’attuale tribuna laterale diventerà quella sull’arrivo. La stagione partirà in inverno e si concluderà in primavera, alternandosi con Milano: in tutto sono previste 38 giornate di corsa. Ora la parola passa al ministero che in base al cosiddetto modello Deloitte, società che valuta la remunerazione dei servizi tecnici offerti dagli ippodromi, assegnerà un punteggio. E Borghi non esita a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Noi le faremo sicuro. Loro non lo so».

Nel frattempo riprenderà anche la stagione estiva di galoppo. Da domani, primo luglio, fino a settembre si correrà due volte a settimana: il martedì e il sabato.
Sembra essere arrivata ad una svolta la questione delle scuderie di via Frà Galdino, poste accanto all’ippodromo e di proprietà della Varesina, attualmente usate dai proprietari e dagli allenatori di galoppo. «Da lì se ne dovranno andare entro settembre – dice Borghi -. C’è un nuovo pgt e mi auguro che  quella diventi un’area abitativa residenziale, tenendo conto della costruzione esistente. Per i proprietari di cavalli e allenatori ci sono le scuderie di Milano che hanno 800 posti liberi e il centro di Castelverde a Caravate che sarà sistemato».

Per i debiti con il Comune di Varese (circa 100 mila euro) che dà in concessione l’ippodromo, la Varesina ha già fatto un piano di rientro, ha pagato quattro rate e conta di saldare tutto al più presto. «L’unico rammarico che ho – conclude Borghi – è di essere stato lasciato solo in questa partita. E questo importante  risultato è stato il frutto della mia determinazione».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Giugno 2014
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