Al primo voto la maggioranza si divide
Dopo la comunicazione della giunta, l'elezione del presidente del presidente del Consiglio blocca i lavori: non tutti hanno votato Iametti, che viene eletto solo al secondo tentativo. Continuano le difficoltà di Cardano Vive
«Non stiamo offrendo un bello spettacolo ai cittadini». Si può racchiudere in questa frase, pronunciata dal sindaco stesso, il clima che ha regnato martedì sera nella Sala Pertini in occasione del primo Consiglio comunale post elezioni. Il nodo che ha messo la maggioranza in grave imbarazzo è stato quello dell’elezione del presidente del Consiglio Comunale. Prima volta nella storia della città, due consiglieri di maggioranza hanno avuto lo stesso numero di voti nella votazione a scrutinio segreto. Segno evidente che non c’era l’accordo o che, più probabile, qualcuno ha provato a farlo saltare o comunque a dare un segnale chiaro.
La serata era iniziata in un clima apparentemente sereno, con strette di mano fra maggioranza e opposizione. Ma il fatto che Angelo Bellora avesse tirato fino all’ultimo per la scelta della giunta faceva già intuire che le difficoltà interne alla maggioranza (Cardano Vive) erano tutt’altro che risolte. Non si poteva non notare, poi, l’assenza del consigliere comunale Nicola Del Vecchio (motivata nel pomeriggio con “motivi personali” in una mail al sindaco), rimasto tra l’altro escluso dalla giunta. Adempimenti formali, giuramento del sindaco, Inno d’Italia, comunicazione della giunta con breve dibattito e poi ecco il punto che ha inchiodato i lavori per più di mezz’ora: l’elezione del presidente del Consiglio comunale (nella foto la discussione fra i capigruppo). La maggioranza ha indicato, con il suo capogruppo Rocco Putignano, Costantino Iametti. Ma qualcuno, con il voto segreto, non ha rispettato l’indicazione. Alla prima votazione Costantino Iametti ha ottenuto sei voti, così come Annalisa Carù. Tre voti sono andati a “Iametti” (senza indicazione del nome, voto che va nullo perché ci sono due persone con lo stesso cognome in Aula), uno a Giacomo Iametti. Una situazione mai successa e non contemplata dalla statuto comunale. Logica vorrebbe che la votazione venga ripetuta, ma i lavori si bloccano per un bel po’ prima che Bellora proponga la seconda votazione. Inaspettatamente, sono le opposizioni a offrire un assist alla maggioranza chiedendo di rimandare il voto alla prossima seduta per “questioni tecniche” dato il vuoto normativo. Ma Cardano Vive decide di tirare dritto e Putignano riconferma il voto per Iametti. Cosa sia successo in questi trenta minuti di stallo non è dato sapere, ma al secondo tentativo l’ex vicesindaco ottiene gli 11 voti compatti della maggioranza.
Ormai però il clima è evidentemente teso, non solo fra i banchi dei consiglieri, ma anche fra il pubblico. Non sono pochi i cittadini che hanno lasciato la Sala Pertini delusi («pensavo di essere in Consiglio comunale, ma sembrava più il cinema»). L’immagine che resta è quella di una maggioranza spaccata, pronta anche a qualche ripicca interna, e di un sindaco lasciato solo a poche settimane dalle elezioni.
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