Juncker vicino alla presidenza della Commissione Europea
L'ex presidente del Lussemburgo vicino alla carica di commissario Ue, Renzi incontra la Merkel e rilancia su una maggiore flessibilità sul patto di stabilità
Con 26 voti a favore su 28, Jean Claude Junker
è il nuovo presidente designato alla guida della Commissione europea. È quanto fa sapere tramite twitter il presidente uscente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy. I voti contrari alla nomina del lussemburghese sono stati quelli del premier britannico David Cameron e del primo ministro ungherese Viktor Orban.
Juncker otterrà la nomina ufficiale il 16 luglio prossimo, con l’insediamento del nuovo Parlamento europeo, quando, con l’appoggio dei due maggiori gruppi politici dell’Europarlamento, il Partito Popolare europeo (221 seggi) e il Partito Socialista europeo (191), dovrebbe ottenere la maggioranza assoluta dei voti in assemblea plenaria o almeno 376 voti su 751 eurodeputati.
Dovrebbe perché in Europa, così come in Italia, non sono esclusi i franchi tiratori.
I rischi maggiori durante la votazione a scrutinio segreto, potrebbero arrivare dalla sponda socialista, dove i malumori per la mancata elezione del candidato Schulze potrebbero suscitare qualche improvviso "mal di pancia".
Nella seconda giornata del vertice europeo a Bruxelles, prima dell’inizio dei lavori il premier Matteo Renzi ha avuto un incontro bilaterale con la cancelliera tedesca Angela Merkel. I due leader hanno discusso del documento programmatico preparato dal presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, per la prossima Commissione e sulle nomine ai vertice delle istituzioni europee. La conversazione, secondo quanto viene riferito dai principali organi di stampa, è avvenuta in un clima «molto positivo». La delegazione italiana si aspetta maggiore flessibilità da parte dei tedeschi, in particolare sui limiti imposti allo sformento del patto di stabilità. Una flessibilità che, secondo il documento preparato da Van Rompuy, è considerata irrinunciabile per un rilancio concreto delle politiche europee.
Per quanto riguarda le nomine ai vertici della Ue, il premier italiano ha rilanciato il nome del ministro degli Esteri, Federica Mogherini, come Alto rappresentante della politica estera europea, mentre nelle ultime ore i rumors provenienti dai quotidiani nazionali danno come papabile Enrico Letta, per la carica di futuro presidente del Consiglio europeo. Secondo Pier Luigi Bersani quella dell’ex premier: «Non è una possibiltà campata per aria. Io stesso – spiega l’ex segretario del Pd – ho potuto registrare stima e simpatia dei leader europei nei confronti di Enrico Letta. Enrico è uno che indossa perfettamente i panni europei e che viene ritenuto capace di trovare punti di equilibrio in situazioni difficili. Per l’Italia averlo al posto di Van Rompuy sarebbe un gran colpo».
Dal vertice europeo è arrivata poi una prima, concreta risposta all’incandescente situazione ucraina.
Nel corso del summit è stato infatti firmato l’Accordo di associazione tra Kiev e Bruxelles. L’intesa è stata sottoscritta dal presidente Petro Poroshenko e dai leader dei 28 Stati europei.
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