Mamme e papà italiani per l’estate dei bambini ucraini
Sono arrivati tutti i ragazzini dell'associazione I bambini dell'est, che organizza le vacanze nelle famiglie dei bimbi, provenienti dagli orfanotrofi delle zone oggi a rischio guerra
Sono arrivati tutti, gli 86 ragazzini dell’Ucraina ospitati in Italia dall’associazione “I bambini dell’est”. Gli ultimi erano attesi il 17 giugno, e ce l’hanno fatta. Ma ancora 5 o 6 adolescenti sono rimasti Ucraina e non potranno fare le vacanze estive in Italia perché non sono state trovate delle famiglie che li ospitino. E’ una piccola ingiustizia e bisognerebbe fare qualcosa. Questa avventura di condivisione è stimolante. Due volte all’anno, a natale e in estate, una truppa di ragazzi giunge in Italia dagli orfanotrofi dell’Ucraina.
Qualche settimana fa a Malpensa c’è stata la prima accoglienza per 50 ragazzi arrivati da Kiev. Sono cinque le famiglie della provincia di Varese che partecipano. I ragazzi arrivano timidi, ma poi si abituano: ritornano ogni estate nelle stesse case, con le stesse famiglie, e ormai chiamano "mamma" e "papà", i loro genitori italiani. Geo Fontanini, ad esempio, è un musicista di Modena di 63 anni che ha ormai così tanto feeling con Artem, un ragazzo di 12 anni, che vederli insieme fa proprio pensare che siano padre e figlio. Mariella Governo, di Castelletto Ticino, ha organizzato qualche giorno fa una festa dell’accoglienza con tutti i ragazzi provenienti dal nord Italia. La presidente dell’associazione è Federica Bezzicheri, madre di 3 figli e affidataria di 2 bambini ucraini: «E’ un’esperienza straordinaria che ogni anno si rinnova nelle emozioni» racconta. Le famiglie hanno anche una psicologa che aiuta a gestire l’inserimento e il distacco. «Quest’anno è stato segnato da molte preoccupazioni – spiega la presidente – la situazione politica in Ucraina ci ha fatto temere che i ragazzi potessero avere delle difficoltà di spostamento, ma per fortuna le cose sono andate bene».
L’esperienza di questa associazione è ventennale, e nasce dai viaggi dei bambini di Chernobyl. Da qualche anno la mission è cambiata e l’orizzonte è andato oltre la città dell’esplosione nucleare. I giovani provengono da diversi istituti. Le emozioni che provano queste persone sono molto forti. Gli abbracci di Malpensa sono stati intensi e stupendi. Ora però bisogna allargare il giro di famiglie, c’è bisogno di volontari. Non occorrono caratteristiche particolari. L’affido temporaneo può essere effettuato da chiunque venga ritenuto idoneo, coppie o singoli, al di là di ogni credo od orientamento. Tra i protagonisti di questa esperienza vi sono spesso famiglie con già due o tre figli, o addirittura quattro, come Elena Santomasi, un’insegnante di 45 anni di San Donato Milanese. «Viviamo nell’essenzialità e quando arriva Andrej gli facciamo posto e stiamo tutti uniti – racconta Elena – Lui ci ha chiesto perché lo facciamo e che cosa è cambiato da quando viene in vacanza da noi. Gli abbiamo risposto istintivamente che, ora, quando pensiamo alla famiglia teniamo conto anche di lui».
scheda
www.ibambinidellest.it
I Bambini dell’Est è il nuovo nome di Chernobyl 2000 Milano. L’associazione è stata costituita come Onlus nei primi mesi del 2010 e traeva origine dall’associazione “madre” di Torino, nata appunto nel 2000. Fanno capo all’associazione un folto gruppo di famiglie che accolgono periodicamente e con una certa continuità oltre 60 bambini e ragazzi che provengono da una decina di orfanotrofi in tutta l’Ucraina.
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