“Noi lavoratori Sea Handling non siamo irresponsabili”
Alcuni lavoratori scrivono delle condizioni del lavoro e criticano l'accordo per il passaggio alla nuova Airport Handling, bocciato nel referendum di settimana scorsa
Riceviamo e pubblichiamo due lettere di dipendenti di Sea Handling, la società da mesi (se non da anni) al centro di discussioni e che ora è arrivata ad un nodo fondamentale, la data del prossimo 1 luglio. È un momento di grande tensione, diamo spazio a questa lettera per dare voce alla preoccupazione degli oltre 2000 occupati tra Linate e Malpensa
Buongiorno,
vi scrivo per dirvi che vi seguo con le notizie di varesenews tutti i giorni ma in particolare di sea Handling e vedo che state dicendo cose giuste e che rispecchiano la realtà attuale.
Sono un dipendente SEA dal 1998 abito a Varese e quest’ anno compio 50 anni e non sono di certo un irresponsabile come una giornalista del corriere della sera ha espresso nei giorni scorsi (accordo del 04/06/2014)
I sindacati con Azienda sea in questi anni hanno firmato accordi senza chiedere ai dipendenti e ci hanno sempre detto che non si poteva fare di meglio.
Voi avete scritto e centrato il problema!
Ci chiedevano di tagliarci ancora stipendio e riposi quando facciamo turni h24 e sul piazzale toboga Check in abbiamo un sacco di problemi.
Poi vediamo che fine 2013 dirigenti prendono dividendi e adesso ancora devono subire i lavoratori. la sanzione è dovuta ad una mala gestione di Sea d’ accordo con i sindacati (divisione sea spa – sea handling 2002) I responsabili sanno chi sono ma non vogliono un fallimento perchè altrimenti scoprire la pentola è troppo grande.
Ci rendiamo conto che al di fuori dell’ ambito aeroportuale è difficile trovare un posto di lavoro e questo l ‘azienda ne approfitta ma se dobbiamo prendere uno stipendio decente per sopravvivere( ricordo turni h24 e festività lavorative ecc) tanto vale lottare.
E’ ora di dire BASTA!
Saluti
Luigi
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Buon giorno, mi rivolgo a tutti Voi per esprimere una libera opinione su quanto sta accadendo in questi giorni negli aeroporti milanesi in qualità di lavoratrice del gruppo Sea Handling.
Purtroppo sono tornata ora dall’aeroporto, sono stanca morta e scriverò di getto questa lettera aperta.
La chiave di lettura di questo esito referendario secondo me è molto semplice, indipendentemente dal voto espresso. I lavoratori della Sea sono sottoposti a turnazioni massacranti e se consideriamo i lavoratori del piazzale anche a condizioni ambientali durissime. Non abbiamo linearità sui turni, ogni giorno il nostro fisico è sottoposto ad un orario diverso senza nessuna logica per il metabolismo. Ogni singolo giorno e’ scandito da un turno diverso che varia dalle 4 del mattino con sveglia alle 2.30 fino a turni che si protraggono fino a notte inoltrata. Alcuni turni escono senza pausa per garantire la copertura di alcuni voli. Questi turni sono spesso programmati di settimana in settimana rendendo impossibile l’organizzazione della nostra vita privata sen non facendo salti mortali che di conseguenza fai fare a tutti coloro che ti ruotano intorno: figli piccoli compresi. Non si possono organizzare weekend end, ne abbiamo circa 5 all’anno, non puoi prendere nessun tipo di impegno scadenzato se non nei giorni di riposo e non puoi decidere di fare un corso serale. Se poi sei il Team Leader di qualche compagnia, pur non essendo pagato un euro in piu’ sei pure costretto a fermarti perchè nessuno è in grado di sostituirti. Non voglio tediarvi col fatto poi che vediamo un Natale ogni 6 anni e che gli ultimi 3 rol tolti hanno ovviamente penalizzato i nostri esigui sabati e domeniche.
In questi anni abbiamo assistito a innumerevoli assunzioni fatte dall’esterno in totale assenza di concorsi interni che avrebbero potuto attingere a risorse interne che ben conoscono la realtà aeroportuale, abbiamo assistito a dubbi passaggi di matricole piu’ giovani passate in SEA SPA, a spartizioni sindacali e politiche in termini di poltrone ed incarichi, potrei andare avanti a parlare di mobbing, di condotte antisindacali illegali da parte dell’azienda…. Mi fermo qui.
Con questo accordo i full time dovrebbero lavorare ben 16 giorni in piu’ all’annno, considerati i 6 rol in meno che sicuramente eroderebbero ulteriormente i nostri esigui weekend da poter trascorre in famiglia, considerato l’allungamento dell’orario di lavoro di 15 minuti giornalieri e i due giorni di ferie in meno, ma non voglio soffermarmi su ogni singolo punto dell’accordo, voglio considerare anche la nostra decurtazione salariale alla luce delle paghe stratosferiche di molti dirigenti, alcuni dei quali, in un giorno, riescono a guadagnare piu’ di quanto molti lavoratori non riescano in un mese di onorato lavoro, e voglio anche piangere sulle buone uscite di alcuni dei nostri presidenti in presenza di cassa integrazione e in un momento storico così travagliato per la nostra economia.
Io personalmente ho amato la mia azienda e ho lavorato sempre con grande senso di responsabilità malgrado molti disagi che il nostro lavoro comporta. Provengo da una famiglia di imprenditori e questo spirito l’ho trasportato in azienda, considero ogni azione personale come un piccolo tassello di un mosaico che se ben inserito rende ideale la visione di insieme e contribuisce al risultato finale.
Il referendum è l’atto finale di questo sbrigativo quadro di insieme, chi ha votato SI lo ha fatto per paura e non certo per condivisione di contenuti, altri lo hanno fatto perchè durante le votazioni hanno ricevuto telefonate da parte della Direzione del Personale che gli ricordavano che se fosse passato il NO non avrebbero ricevuto l’incentivo all’esodo, un’operazione priva di criteri certi che ha lasciato per strada molte persone che avrebbero voluto andarsene. Chi ha votato NO vorrebbe comunque collaborare con l’azienda perchè seriamente impegnata giornalmente a tenerne alta la reputazione rispetto ai vettori clienti e perchè a dispetto di qualche rara eccezione ama e svolge con dovizia il proprio lavoro. Il NO indica comunque volontà’ di collaborazione a patto che questi sacrifici vengano fatti da tutti, che i turni siano razionalizzati su ritmi fisiologici meno stressanti (sono altri due questo mese, casi di aneurismi cerebrali in colleghi giovani), che i riposi e il salario vengano mantenuti. Abbiamo tutti degli impegni molto pesanti, ovviamente calcolati sulle nostre entrate attuali, la maggior parte di noi ha obblighi con le banche per i mutui, rate della macchina da pagare e qualche piccolo, piccolissimo sfizio da togliersi.
Le parti sociali, la politica e la nostra stessa dirigenza non possono additarci come irresponsabili capricciosi riversando su noi lavoratori la responsabilità totale di questa situazione, è un atteggiamento suicida per un’azienda dichiarare di prendere decisioni unilaterali e non sedersi nuovamente ad un tavolo per una rinegoziazione di un accordo che democraticamente comprenda la piu’ vasta rappresentanza sindacale.
Quello che ci state chiedendo o le colpe che ci state riversando addosso come fossimo degli untori è veramente troppo considerato tutti i comportamenti scorretti che alcune figure dell’azienda hanno avuto nei confronti di molti lavoratori onesti, basterebbe da parte di tutti un atteggiamento piu’ costruttivo, di sana informazione, avremmo voluto avere degli incontri seri con la dirigenza, invece è stato messo tutto nelle mani di un sindacato che non ha piu’ l’dea di cosa significhi lavorare in un aeroporto perchè molti di essi sono distaccati perennemente dal servizio, nemmeno girano nei reparti che dovrebbero invece ben conoscere, mi risulta pure che percepiscano le maggiorazioni sul lavoro notturno pur non effettuando turni notturni e che passano tutti i weekend end fuori dal sedime aeroportuale.
In passato avevo un tale orgoglio aziendale…. Vorrei che a dispetto di rancori o lotte intestine tutti riconsiderassero l’importanza di un nuovo accordo con spirito di trasparenza, democrazia e collaborazione, mettiamoci tutti una mano sulla coscienza perchè noi lavoratori non possiamo essere messi sul lastrico e voi non potete ignorare una simile responsabilità’. Ora, sperando che questa mia lettera non venga cestinata voglio rifarmi a un aulico concetto scritto da Spinoza ETICA PARTE IV
"dato che la ragione non postula niente contro natura, essa postula allora che ognuno ami se stesso, che ricerchi il suo utile, il suo vero utile, e appetisca tutto cio’ che veramente conduce l’uomo a maggiore perfezione, e che assolutamente ognuno si sforzi, per quanto sta in lui, di conservare il suo essere. il che e’ necessario allo stesso modo che il tutto e’ maggiore della somma della sua parte. (….) all’uomo dunque niente e’ piu’ utile dell’uomo; gli uomni cioe’ non possono desiderare niente di piu’ efficace alla loro conservazione di questo: che tutti convengano in tutte le cose in modo che le menti e i corpi di tutti vengano quasi a comporre una sola mente e un solo corpo, e che tutti insieme, per quanto possono, si sforzino di conservare il loro essere, e che tutti insieme desiderino per se’ l’utile sotto la guida della ragione, non appetiscono per se’ niente che non desiderino gli altri uomini, e che percio’ essi sono giusti, fedeli, onesti".
L’ETICA PORTA ALLA FIDELIZZAZIONE CHE PAGA MOLTO DI PIU’ DEI PUGNI IN TERMINI DI RESA SUL LAVORO. IN SEA SAREBBE UN VALORE AGGIUNTO PER TUTTI, ANCHE PER GLI AFFARI DI CHI E’ UN PO’ MENO ETICO.
Rimettetevi tutti al tavolo, sindacati "minoritari" compresi e buon lavoro a tutti, NOI DI SEA HANDLING INCLUSI si intende.
BUONA RIFLESSIONE A TUTTI.
Sarugia Elena
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