Renzi: “L’Europa pensi più alle famiglie e meno alla burocrazia”
Stasera l'incontro tra i leader dei 28 paesi membri. Sul piatto la nomina del nuovo presidente della Commissione europa, il patto di stabilità e l'Agenda per il rilancio della Ue
Matteo Renzi si presenta al vertice del Partito socialista europeo forte del voto ottenuto il 25 maggio scorso. Una forza che il premier italiano sfoggia senza timori reverenziali. «Non c’è una posizione dell’Italia contro gli altri – ha detto il presidente del Consiglio a Elvredinge, in Belgio -. C’è una posizione del Pse e del Pd, il partito che ha preso più voti di tutti, ed è la posizione di chiedere tutti insieme di scommettere sulla crescita, preoccupandoci un po’ di più dell’Ue e delle famiglie e non solo della burocrazia».
L’incontro precede la cena di stasera, 26 giugno, a Ypres, dove i 28 leader dell’Unione europea dovranno far il punto sulla nomina del prossimo presidente della Commissione europea.
Sulla questione si è espresso il presidente della Repubblica francese Francois Hollande. «Oggi mi sembra ci sia un largo consenso su Juncker ma è il momento che l’Europa decida. Vengono però prima i programmi e poi i nomi». Sulla flessibilità nell’applicazione del patto di stabilità, il presidente francese ha aggiunto: «se vogliamo che gli impegni siano rispettati, è legittimo e necessario che ci sia la giusta flessibilità».
Tra le priorità che saranno oggetto del veritce di stasera l’Agenda Van Rompuy occuperà un posto di primaria importanza. Tra i punti individuati dal presidente uscente del Consiglio europeo c’è un più concreto utilizzo del mercato unico in tutte le sue dimensioni, incluso il completamento di quello digitale entro il 2015. La promozione di un clima di imprenditorialità e la creazione dell’occupazione, tenendo conto della protezione di consumatori e dipendenti, così come le preoccupazioni ambientali e sanitarie. La preparazione delle nostre economie per il futuro, sviluppando mercati di capitali e mobilitando i mezzi della Bei (Banca europea per gli investimenti) e il rafforzamento della capacità di attrazione globale dell’unione come luogo di investimenti e produzione, inclusa la conclusione dell’accordo di libero scambio con gli Usa entro il 2015.
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