Tribunale in sofferenza, la Camera Penale protesta

La delibera completa inviata alla presidenza

Riceviamo e pubblichiamo

La Camera Penale di Varese "Giuseppe Lozito – Lucio Paliaga" riunita in assemblea straordinaria il 5 giugno 2014 PRESO ATTO – che da tempo gli uffici giudiziari penali del Tribunale di Varese versano in situazione di estrema difficoltà anche gestionale che si riverbera negativamente sull’attività defensionale oltre che sulla collettività, principale fruitrice del servizio; – che a titolo esemplificativo ma non esaustivo sono stati evidenziati i seguenti problemi:

1) GIUDICI DI PACE
a) gestione delle udienze – la mancanza di una oggettiva visione del programma di udienza porta alla contestuale convocazione di prime udienze e di udienze istruttorie con l’inevitabile ingolfamento delle medesime e lunghissimi tempi di attesa per avvocati e parti. Benchè il problema sia stato evidenziato al Coordinatore sin dallo scorso anno di fatto nulla è cambiato.
b) aula d’udienza – la collocazione logistica è assolutamente precaria, inadatta e connotata da un alto rischio per la sicurezza di tutti coloro che vi partecipano. Inoltre la dislocazione in un edificio distaccato dal Tribunale comporta difficoltà per i difensori che vengano ad essere impegnati contemporaneamente innanzi al Tribunale costringendo i medesimi a continui spostamenti forieri anche di ritardi e lamentele da parte dei giudicanti.
In data 12 maggio 2014 è stata indirizzata una formale richiesta al Presidente del Tribunale, al Procuratore della Repubblica e al Coordinatore dei GdP ma non è pervenuto ad oggi alcun riscontro (neppure negativo).

2) TRIBUNALE COLLEGIALE / MONOCRATICO
a) carenza di organico – è palese come l’organico attualmente in servizio sia assolutamente inadeguato ed insufficiente a soddisfare le esigenze del Tribunale. La necessità di comporre il Collegio rischia di paralizzare le udienze monocratiche già fissate dai singoli Magistrati, fatto peraltro già verificatosi e contestato dall’Avvocatura che pur si rende conto delle circostanze. Di fatto però o le udienze Collegiali o quelle Monocratiche vanno ed andranno a soffrire di rinvii che non consentono agli Avvocati di svolgere il loro lavoro. La previsone dell’arrivo di nuovi Magistrati (MOT) non sembra risolvere il problema e peraltro non è nota la destinazione dei medesimi. Ciò ovviamente comporta un uso esagerato ed esasperato dei GOT e quindi una gestione dell’avvocatura del servizio visto che anche i VPO provengono dalla medesima categoria. b) udienze filtro – anche la gestione delle udienze monocratiche soffre di talune criticità che inducono avvocati e parti a lunghe e spesso infruttuose attese. In attesa che si dia luogo ad una più ragionevole distribuzione dei fascicoli si ritiene che sarebbe opportuno riattivare il sistema in vigore sino a qualche anno fa con la previsione di un’udienza filtro mensile per ciascun Magistrato e del protocollo che consentiva ai difensori di anticipare, laddove possibile, la scelta processuale.
c) personale di cancelleria – nota molto dolente è la preoccupante carenza del personale di cancelleria sostituito sempre più spesso da altro precario, occasionale e costratto ad operare in limiti temporali risicati. Significativi sono ad esempio l’inserimento in extremis delle notifiche o delle liste testi del PM fatti questi che impediscono ai difensori di poter effettuare le opportune verifiche. Per non tacere poi del gravissimo problema della intestazione delle sentenze che non avviene con la dovuta concordanza con la data di deposito creando notevoli problemi ai difensori che devono proporre appello.

3) UFFICIO GIP – GUP
a) carenza di personale – la gravissima carenza di personale d’ufficio comporta le immaginabili dannose conseguenze per lo svolgimento del lavoro dei difensori. Apertura delle concellerie con tempi e modalità limitate incompatibili con le esigenze dell’utenza nonostante gli sforzi e la buona volontà dimostrata sempre dagli attuali addetti. Ma il lavoro che grava su questo ufficio è molto e le persone poche e non risulta che vi siano in vista rafforzamenti del personale che anzi per le più svariate ragioni andrà a ridursi ulteriormente. Non va dimenticato la questione relativa al patrocinio a spese dello stato che ha sofferto e soffre di notevoli carenze per lo svolgimento delle questioni burocratiche/amministrative.
4) PROCURA DELLA REPUBBLICA
a) difficoltà di colloquio con alcuni sostituti. – Sono giunte numerosissime lamentele sul punto con le quali è stato evidenziato come tali atteggiamenti sono di ostacolo ad un’azione difensiva che possa alla fine condurre anche a soluzioni che vadano a ridurre il carico di lavoro degli uffici con proposte alternative al giudizio ovvero con proposte di applicazione pena concordate e utilmente valutate. Fermo restando che tali atteggiamenti sono contrari a regole di comportamento passibili di censura v’è che non giova ad alcuno una situazione di ostacolo per i difensori che facciano espressa e motivata richiesta di colloquio con il PM.
b) orari segreterie – si sta assistendo ad una riduzione/chiusura di talune segreterie. Le ragioni di doglianza sono note e qui richiamate e le conseguenze sul lavoro dei difensori gravi ed ingiustificate.
c) mancata comunicazione del n.r. e del PM titolare – contrariamente a quanto accade nella quasi totalità delle Procure e segnatamente in quelle dei Tribunali viciniori al difensore di fiducia che depositi nomina o al difensore d’uffico nominato nel primo atto non è dato poter conoscere il numero di ruolo del fascicolo o il nominativo del PM se non dopo aver fatto formale richiesta ex art. 335 cpp il cui tempo medio di evasione è di circa due mesi.Tale fatto diviene ostacolo alla proposta di definizioni in corso di indagini preliminari, di offerta di elementi difensivi che possano portare ad indagini maggiormente utili ecc. ecc. La visone del difensore come "nemico" deve lasciare il passo ad na gestione della Giustizia più utile e pratica per tutti. Se il fascicolo non è soggetto alla necessità di segretezza l’ostacolo frapposto non ha ragione.

5) PERSONALE DI CANCELLERIA
a) servizi e orari – è evidente come gli uffici che interessano il settore penale soffrano di una preoccupante carenza e siano sguarniti anche del numero minimo di addetti necessario a soddisfare le esigenze che il servizio Giustizia richiede. Purtroppo come sempre accade tale situazione ricade sui difensori e sui cittadini che hanno visto e vedono la riduzione degli orari di apertura delle Cancellerie contraria all norme vigenti in materia e non più tollerabile. RIBADITO – che molte delle criticità esemplificate dipendono in primis dall’endemica carenza di Magistrati, personale e risorse

CONSTATATO – che quanto evidenziato comporta un concreto impedimento ad un adeguato esercizio del diritto di difesa e di ogni facoltà prevista dalla legge nell’ambito dell’esercizio difensivo; – che non è più accettabile che l’accesso agli uffici sia limitato in termini contrari alle disposizioni normative e regolamentari vigenti e come tali contra legem come affermato dal Consiglio di Stato con la sentenza 798/14 depositata il 20 febbraio 2014

VALUTATO – che qualsiasi diversa forma di sollecitazione anche a livello nazionale e da parte di altre Camere Penali non ha sortito effetto alcuno e che dal Ministero di Giustizia non paiono provenire segnali di una volontà migliorativa della situazione oggi esistente – che in concreto la carenza di personale non può assurgere a causa giustificatrice di un grave pregiudizio alla funzione difensiva costituzionalmente garantita RITENUTE l’urgenza e la necessità assoluta di sensibilizzare i soggetti preposti a porre rimedio in tempi estremamente rapidi alle gravi e non più sostenibili criticità DELIBERA con decorrenza immediata lo stato di agitazione.

CONFERISCE al Direttivo della Camera Penale di Varese il potere di proclamare l’astensione da ogni attività difensiva nelle udienze e nelle attività giudiziarie del settore penale per i giorni dal 14 al 17 ottobre 2014 compresi nei modi e con le forme di cui alla normativa vigente e altresì la facoltà di revocare l’astensione laddove venga mostrato concreto interesse alla soluzione delle questioni prospettate nonchè mandato di assumere ogni iniziativa utile ai fini della risoluzione delle problematiche sopra evidenziate e al contempo MANDA allo stesso direttivo l’onere di comunicare la presente delibera ai soggetti e nelle forme previste dal Codice di autoregolamentazione.

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Pubblicato il 19 Giugno 2014
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