Una serata per raccontare gli straordinari progressi dello space telescope

il GAT, Gruppo Astronomico Tradatese, ne parla lunedì 9 Giugno 2014, alle 21 al CineTeatro Paolo Grassi

Dall’ 11 al 24 maggio 2009,  il Telescopio Spaziale Hubble (HST)  ha iniziato una nuova e più  efficace vita scientifica: merito dell’ ultima missione Shuttle di manutenzione realizzata, dopo anni di discussioni e polemiche, dalla  navetta  Atlantis con a bordo sette astronauti in gran parte già  coinvolti in recedenti manutenzioni (per John M. Grunsfeld, scienziato ed astronomo, era la terza esperienza di questo tipo!).

Durante questa missione sono state collocate su HST due camere completamente nuove, la WFC-3 (Wide Field Camera-3) e  il COS  ( Cosmic Origin Spectrograph) e sono state riparate  la camera ACS  ( Advanced Camera for Survey)  e lo spettrografo STIS (Space Telescope Imaging Spectrograph). Tutto questo ha reso HST uno strumento molto migliore (quindi ancora più prolifico e richiesto)  rispetto  a quando venne lanciato quasi 25 anni fa. Al punto che  risalgono agli ultimi  2-3 anni le  sue scoperte  più eclatanti relative all’ Universo lontanissimo, quindi primordiale.  Se ne è parlato dal 17 al 20 Marzo scorso a Roma, presso l’ Accademia dei Lincei in uno straordinario  congresso mondiale (c’era anche Adam Riess, recente premio Nobel  per la scoperta dell’accelerazione dell’ Universo !) denominato Science with Hubble Space Telescope IV°, Looking for the Future. 

Per questo il GAT, Gruppo Astronomico Tradatese, ha deciso di  presentarne  i principali risultati del grande congresso romano in una importante conferenza pubblica, programmata per Lunedì 9 Giugno 2014, ore 21 (CineTeatro P.GRASSI) sul tema: SPACE TELESCOPE, ULTIME SCOPERTE. Relatore della serata sarà il dott. Cesare Guaita, che, come Presidente del GAT, ha ottenuto un permesso speciale  di partecipazione al Congresso romano.    

Per quanto riguarda le galassie lontane,  c’è un dato fondamentale da cui partire:  il fatto che la velocità di formazione stellare è andata velocemente aumentando fino a 3 miliardi di anni dopo il Big Bang (o, se vogliamo 10 miliardi di anni fa)  per poi diminuire gradualmente  ed inesorabilmente.  Contemporaneamente al  calo dell’ attività  di formazione stellare, ci fu un netto cambio morfologico,  nel senso che le galassie  sono passate da una forma tendenzialmente spiraliforme ad una forma ellittica.  L’idea dominante per spiegare  la nascita di galassie ellittiche massicce  fa ricorso a processi di merging ossia di fusione di due o più galassie a disco. Il merging darebbe origine anche alla formazione di un buco nero  nel nucleo finale trasformandolo in AGN ( Active Galactic Nucleus), quindi  in un sistema capace di espellere (tramite getti contrapposti) una grande quantità di materia:  sarebbe proprio questa  espulsione forzata di materia a bloccare  la formazione stellare nelle galassie ellittiche ! 

Questo incredibile scenario è stato  ricostruito da HST  grazie al fatto che la sua nuova formidabile camera WFPC-3 è riuscita a spingersi fino a circa 13 miliardi di anni fa. Ma siccome l’Universo nacque 13,7 miliardi di anni fa, si pensa che i massimi segreti siano racchiusi proprio in quei 0,7 miliardi di anni  ancora ‘inesplorati’ .  Per questo viaggio agli estremi  limiti del Cosmo HST ha già un successore: si chiama JWST (James Webb Space Telescope)  ed è un nuovo telescopio spaziale da  6,5 metri  che verrà lanciato   nell’ Ottobre 2018. 

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Pubblicato il 07 Giugno 2014
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