Alitalia: l’amministratore di Ethiad spera di chiudere a fine mese

Sul fronte sindacale stop della Cgil, il ministro Lupi: "avanti anche senza di loro"

«La trattativa con Alitalia è ancora in fase di sviluppo. La nostra intenzione, se andrà bene, è di acquisire il 49% della compagnia», lo ha detto l’amministratore delegato della compagnia degli Emirati, James Hogan (in foto), presentando il nuovo volo Roma-Abu Dhadi della compagnia del golfo. L’ad ha voluto precisare che si sta lavorando «per un successo nel lungo periodo» ma che «non e’ possibile investire se non è chiara la road map. Servono trasparenza e chiarezza per arrivare a un accordo».
«La speranza – ha sottolineato Hogan – è di arrivare a un accordo a fine mese, ma se c’è bisogno di più tempo rispetto a quanto previsto dall’accordo. Sono qui per far capire che siamo intenzionati». Meno spianata appare la strada della trattativa sindacale, che martedì sarebbe dovuta arrivare a conclusione. La Filt Cgil, che non ha ancora sciolto la riserva sull’accordo relativo agli esuberi.

«La crisi di Alitalia è vera e molto profonda – ha detto il segretario nazionale Fabrizio Solari -.
Le radici risalgono alla evidente inadeguatezza del "piano fenice" e non certo a fattori legati al lavoro. Come ben sa il ministro Lupi questa era la nostra opinione già diversi mesi fa, quando i vertici di CAI ne negavano l’esistenza. In tutto questo tempo abbiamo lavorato intensamente per ricercare una soluzione, e il giudizio sul piano Ethiad resta quello di sempre, un piano molto prudente che però si muove, a differenza di quello targato Air France, nella direzione giusta: piú qualità e più rotte intercontinentali.
C’erano quindi le premesse per trovare un’intesa, la nostra sola preoccupazione è sempre stata quella di impedire un’ulteriore ingiustizia, far pagare duramente ai lavoratori colpe non loro. Per questo ci siamo impegnati a scongiurare i licenziamenti». 

Sul fronte governativo, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha detto che dopo la firma di tutte le altre sigle si andrà avanti anche senza il consenso della Cgil. «Finalmente abbiamo un progetto credibile per una compagnia che torni a competere nel mondo – ha detto Lupi – occorrono anche sacrifici ma perché si riproduca il lavoro, o si sceglie il baratro o si sceglie una possibilita».
E un richiamo alla responsabilità viene anche dalla Uil: «Dall’inizio della trattativa la Uiltrasporti – ha detto il segretario generale Claudio Tarlazzi – si è sempre assunta le sue responsabilità, anche dolorose; di altre sigle pronte a firmare il contratto probabilmente non si puo’ dire lo stesso».
La Fit Cisl, invece, attende solo di leggere i testi e, laddove coerenti con quanto stabilito durante giorni e giorni di trattativa, firmarli. «Siamo al traguardo – ha detto il segretario generale Giovanni Luciano – e noi non ci fermiamo un metro prima».

L’amministratore della compagnia degli Emirati Arabi, non è voluto entrare nel merito della discussione, limitandosi a dire all’Ansa che la nuova compagnia dovrà «Ridurre il numero dei dipendenti. Abbiamo un nostro piano ma in futuro ci saranno nuove opportunita’ di lavoro nella compagnia. Non posso essere responsabile per il passato […] Alitalia può diventare una delle migliori compagnie al mondo. La trattativa in corso tra sindacati e azienda al ministero dei Trasporti è nelle mani del management di Alitalia. E’ tutto quello che posso dire»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Luglio 2014
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