Amsc e altro, Sanfelice rompe con la maggioranza e si dimette
L'esponente ex-IdV, chie sedeva nel Cda di Amsc, critica la scelta dell'amministratore unico e ora lascia anche l'incarico nell'azienda sociosanitaria comunale 3SG-Camelot
Eliseo Sanfelice, lascia il suo posto (senza indennità) nel Cda dell’azienda comunale sanitaria 3SG-Camelot. Una decisione che arriva pochi giorni dopo che lo stesso Sanfelice ha lasciato il posto nel Cda di Amsc, l’azienda comunale passata all’amministratore unico: «Non ci sono motivi di tensione con 3SG Camelot, dove abbiamo lavorato bene e abbiamo ottenuto importanti risultati», dice Sanfelice. Dunque quali sono i motivi della rottura? «Non mi riconosco nelle scelte fatte dall’amministrazione comunale che si dice di centrosinistra: il trattamento dei due lavoratori Amsc licenziati sulla base della legge Fornero (e poi reintegrati dal giudice, ndr), l’approvazione del nuovo gestore dell’acqua, la scelta di un amministratore unico in Amsc». Su questo punto Sanfelice, che ha fatto parte del cda dell’azienda comunale negli ultimi due anni, è molto netto: «È una scelta che, mettendo tutto in mano ad una sola persona, fa venire meno il controllo e i criteri che erano stati usati dal centrosinistra». Di più, la scelta dell’amministratore unico, sottolinea Sanfelice, si tramuterà in una serie di nuove consulenze («60-70mila euro») e «un direttore che costerà altri soldi» (anche se l’amministratore unico prenderà 30mila euro l’anno, con un costo inferiore al vecchio cda, le cui cariche prevedevano indennità). «In 3SG abbiamo lavorato bene su questo fronte, avrei voluto fare lo stesso riducendo le consulenze in Amsc ma non mi è stato permesso. Abbiamo giustamente criticato le consulenze della vecchia gestione, mi sembra che stiamo ripetendo gli stessi errori fatti precedentemente», conclude.
In ogni caso, tra Salfelice e l’amministrazione si è arrivati alla rottura. «Non potevo stare in una municipalizzata mentre ero critico sulle posizioni dell’amministrazione. Mi privo di un posto che dà una certa visibilità, ma è una questione di coerenza: in Camelot abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma a volte bisogna dare segnali». Del resto, Sanfelice non aveva mai nascosto molti dubbi rispetto alla maggioranza ed è anche molto critico verso i partiti del centrosinistra, in particolare Sel e Pd (è molto critico anche a Samarate, dove è consigliere comunale d’opposizione). «Oggi è obsoleto parlare di destra e sinistra: condivido le posizioni del M5S sull’acqua pubblica ma non sono grillino, condivido la battaglia della Lega contro la riforma Fornero ma non per questo sono leghista. E in più a Gallarate sottovalutano anche il problema sicurezza, che non si può affrontare solo con la consulta degli stranieri». Addio dunque al posto nelle due aziende comunali e anche alla maggioranza, anche se Sanfelice aggiunge la sua «stima personale al sindaco Guenzani, che sta facendo le scelte in Amsc convinto che sia la scelta migliore possibile». Va detto che la scelta dell’amministratore unico, fatta dal sindaco in autonomia, ha sollevato qualche malumore anche in altre forze della coalizione di centrosinistra.
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