Dalla carta sconto al fisco agevolato: cosa cambierebbe con la “Zes”
Esenzioni e aliquote più basse per le imprese che decidono di investire nei comuni al confine con la Svizzera. Vantaggi per le aziende esistenti. Le novità della proposta regionale
Il progetto di legge presentato dalla Regione Lombardia per istituire la Zes "Zona economica speciale" al confine con la Svizzera ha ottenuto un primo via libera. Ma cosa prevede in concreto questa proposta e quali comuni riguarderebbe?
Innanzi tutto occorre chiarire di cosa stiamo parlando. La "Zes" è un’area che può beneficiare di regole differenti in materia economica rispetto alla legislazione nazionale. Una sorta di zona franca. In questo caso, vista la forte concorrenza del vicino Canton Ticino in termini di fiscalità agevolata e burocrazia snella, la giunta della Regione Lombardia ha ritenuto strategico proporre la creazione di una fascia privilegiata nei territori di confine. Nello specifico le province interessate sarebbero quelle di Varese, Como e Sondrio e i comuni quelli già coinvolti nel meccanismo della Carta sconto benzina.
Leggi anche – "Il sogno della zona franca al confine con il Ticino"
Vantaggi per le nuove imprese – Qualora dovesse diventare realtà la Zes offrirebbe una serie di vantaggi fiscali alle imprese che si insediano sul suo territorio. (Secondo i dati Istat a supporto della proposta lombarda, le aziende nuove ed esistenti interessate sarebbero oltre 76mila, 28mila delle quali in provincia di Varese).
E in particolare:
– L’esenzione dalle imposte sui redditi (IRES) per i primi 8 periodi di imposta. Per le PMI l’esenzione viene estesa anche per i 3 anni successivi, nella misura del 50%
– L’esenzione dall’IRAP per i primi 5 periodi di imposta. Per le PMI l’esenzione viene estesa anche per i 3 anni successivi, nella misura del 50%
– L’esenzione dall’IMU e dalla TARSU per 5 anni per gli immobili posseduti dalle stesse imprese e utilizzati per l’esercizio delle nuove attività
– La riduzione del 50% dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente a carico delle aziende per i primi 5 anni. Per i tre anni successivi la riduzione è del 30%
Vantaggi per le imprese esistenti – All’interno dei confini della Zes sarebbe inoltre in vigore l’esenzione completa delle imposte doganali e IVA sulle attività di importazione, esportazione, consumo e circolazione per tutti i prodotti che entrano, sono lavorati e quindi esportati attraverso la Free Zone.
Un’altra importante novità riguarderebbe inoltre le imprese già presenti nell’area: le agevolazione fiscali applicabili sono quelle dell’Irap (al 50%), della riduzione dei contributi a carico delle aziende e l’esenzione dall’Iva e dai dazi.
Le limitazioni – Il progetto di legge prevede inoltre delle limitazioni per evitare investimenti "mordi e fuggi" attuati solo per beneficiare del sistema fiscale agevolato.
Per questo motivo le nuove imprese dovranno mantenere la loro attività per almeno 5 anni.
Inoltre almeno il 90 per cento del personale dovrà essere reclutato in Lombardia.
Il beneficio fiscale complessivo (IRAP/IRES e Oneri sociali) verrà riconosciuto a ogni impresa nei limiti del 40 per cento del fatturato di ciascun esercizio.
Le fasi – Il testo ha ottenuto un primo sì nella giornata di ieri da parte della Commissione Bilancio preseduta da Alessandro Colucci (NCD) che dopo settimane di incontri e approfondimenti l’ha approvato a maggioranza (con il sì del centrodestra e l’astensione di Pd e Movimento 5 Stelle).
In caso di approvazione del Parlamento le disposizioni dovranno comunque essere autorizzate dalla Commissione europea, l’aspetto forse più complicato.
L’allargamento a Malpensa – In Commissione si è discusso sulla possibilità di estendere la Zes anche ai comuni della fascia aeroportuale di Malpensa ma per il momento l’Assessore all’Economia Massimo Garavaglia, presente in Commissione durante l’esame degli emendamenti, ha chiesto alcuni giorni per valutare l’impatto che si avrà in bilancio se si dovessero includere nel provvedimento anche i comuni della Brughiera.
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