Götze manda la Germania sul tetto del mondo

Una gran rete dell'attaccante al 113' decide la finale con l'Argentina, quando ormai i rigori erano nell'aria. Quarto titolo per i tedeschi che erano a secco da Italia '90

Per la prima volta una squadra europea vìola un mondiale americano. A riuscirci è la Germania che al Maracanà di Rio de Janeiro solleva per la quarta volta al cielo la Coppa del Mondo grazie a un gol di Götze arrivato a pochi minuti dai calci di rigore.

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Germania – Argentina 4 di 11

Una magia del centravanti tedesco, imbeccato da una grande azione di Schürrle sulla sinistra, ha deciso una partita tutt’altro che bella e divertente, impostata sul canovaccio che ci si aspettava (possesso palla della Germania, ripartenze veloci dell’Argentina) ma che ha offerto davvero poche occasioni da rete. E, ironia della sorte, ad avere più palle-gol è stata proprio la squadra di Sabella, che ha fallito con Palacio il pallone che poteva valere tutto (sul finire del primo tempo però, palo di Howedes per i tedeschi).

Il video del gol

La coppa è un premio invece meritato per gli uomini di Löw, capaci di distruggere il Brasile in semifinale e impressionanti per la capacità di essere sempre tra le migliori squadre del mondo. Al di là del gol di Götze l’immagine della serata, tedesca più che mai, è quella di Schweinsteiger, che si immola più volte anche in ripiegamento, nonostante un taglio sul volto rimediato nel finale per un colpo di Aguero. E la Germania è stata più forte anche degli infortuni: Reus prima di iniziare il Mondiale, Khedira nei minuti precedenti l’avvio della finalissima e pure il suo vice Kramer, ko dopo meno di mezz’ora.
L’Argentina, che ha provato a imbrigliare tatticamente gli avversari con uno schieramento compatto e reattivo, non ha però avuto l’atteso contributo da Messi evidentemente non al meglio. Al di là di qualche accelerazione e di un tiro finito fuori di un soffio, il 10 dell’Albiceleste non ha trovato i colpi che lo hanno reso grande con il Barcellona, anche se troppo spesso si è trovato isolato dai compagni e circondato dagli uomini in maglia bianca.
Sufficienza piena invece per la direzione italiana di Rizzoli e dei suoi assistenti, bravi soprattutto sui fuorigioco e in particolare nell’azione del primo tempo che si era conclusa con una rete di Higuain, giustamente annullata. Con lo stesso attaccante del Napoli che poco prima si era divorato un gol su un assist involontario di Kroos.
Curiosa infine l’assegnazione dei trofei individuali: se quello di miglior portiere è andato a Manuel Neuer, quello di miglior giocatore del torneo è finito nelle mani di un deluso Messi, il primo a capire di non averlo meritato. James Rodriguez, bomber della Colombia, è il capocannoniere visto che Müller in finale non ha segnato, come non è andato in gol Miro Klose, che chiude la sua avventura lunga quattro Mondiali con una Coppa in bacheca e il record all-time di reti segnate. Insomma, dovunque si guardi, spunta la Germania.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Luglio 2014
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