Il Consiglio Regionale dà il via libera alle ZES

Approvata con 39 voti favorevoli (20 contrari) la proposta per istituire in Lombardia Zone Economiche speciali. Il provvedimento riguarda la fascia di territori al confine con la Svizzera

Via libera definito alla Proposta al Parlamento (relatore MarcoTizzoni della Lista Maroni Presidente) per istituire in Lombardia Zone Economiche speciali (Zes). Il disco verde è arrivato dal Consiglio regionale che nella seduta di oggi ha approvato a maggioranza (39 voti favorevoli, 20 contrari e 1 astenuto) il provvedimento che riguarda la fascia di territori al confine con la Svizzera e che punta a mantenere competitiva l’area lombarda interessata. L’obiettivo è chiaro: evitare che imprenditori e artigiani, richiamati da un regime fiscale vantaggioso della vicina Confederazione Elvetica, trasferiscano fabbriche e attività produttive.

Sul modello dello sconto benzina, le ZES riguarderanno il 65% dei Comuni delle Province di Varese, Como (incluso il Comune di Campione d’Italia) e Sondrio (pari al 15% di tutti i Comuni lombardi) con un’incidenza del 10% per quanto riguarda la stima delle entrate tributarie. Per il momento la fascia non interesserà i comuni che gravitano su Malpensa o per altre zone della Lombardia ma l’Aula ha approvato tre ordini del giorno della maggioranza (primi firmatari Mauro Piazza del Ncd, Fabio Dotti dei Fratelli d’Italia e Luca Marsico di Forza Italia) che invitano la Giunta a valutare nella formulazione della Zes ulteriori parametri (geografici, territoriali, occupazionali, economici, filiere produttive e a coinvolgere i comuni situati a una distanza pari o inferiore a sette chilometri dal confine più prossimo dal sedime dell’aeroporto di Malpensa).

La maggioranza di centrodestra ha votato a favore, mentre PD, Patto Civico e Movimento 5 Stelle hanno votato contro. Durante il dibattito, la maggioranza (interventi di Francesca Brianza della Lega Nord, Francesco Dotti dei Fratelli d’Italia, Stefano Bruno Galli della Lista Maroni Presidente, Mauro Piazza di Ncd e Luca Marsico di Forza Italia) ha sostenuto che il provvedimento “è un segnale forte e chiaro che renderà i territori confinanti con la Svizzera nuovamente competitivi”, mentre per Pd e Patto Civico (Luca Gaffuri, Enrico Brambilla e Roberto Bruni) il provvedimento “perché non tiene conto delle altre zone sofferenti che esistono in Lombardia e che di fatto saranno tagliate fuori da azioni di sostengo di rilancio”, mentre per il Movimento 5 Stelle (Dario Violi) ha sottolineato che “al provvedimento è mancata l’analisi omogenea della situazione lombarda dunque questo è solo un provvedimento spot senza benefici”.

Per le imprese delle Zes (nuove o esistenti) si prevedono incentivi alla realizzazione degli investimenti iniziali, agevolazioni fiscali sulle imposte dei redditi (esenzione/riduzione di Irpef e Ires) o imposte locali sulla proprietà, esenzione Iva e imposte doganali sulle attività import-export e, infine, riduzione degli oneri sociali sulle retribuzioni.
In pratica, per quanto riguarda l’agevolazione IRAP per le imprese esistenti sarebbe pari a 400 milioni l’anno. Per quanto riguarda l’IVA si stima un taglio di circa 625MLN di euro l’anno.
Le imprese beneficiarie dovranno rimanere all’interno delle ZES per almeno 5 anni, il personale assunto dovrà essere assunto per il 90% almeno tra i soggetti che ai fini delle imposte sui redditi e anagrafici sono considerati residenti in Regione Lombardia. e il cumulo delle agevolazioni non potrà superare il 40% del fatturato di ciascun esercizio. Soddisfatto il relatore del provvedimento Marco Tizzoni (Maroni Presidente) : “Questo è un importante segnale che viene dato al mondo produttivo e che testimonia la ferma volontà di Regione Lombardia di farsi parte attiva in un momento di cattiva congiuntura per difendere le aziende e il lavoro lombardo”.

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Pubblicato il 08 Luglio 2014
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