La ZES divide i Consiglieri, i commenti

Approvata con 39 voti favorevoli (20 contrari) la proposta per istituire in Lombardia Zone Economiche speciali. I commenti dei consiglieri regionali

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I commenti dei consiglieri regionali:

Roberto Maroni, Presidente del Consiglio Regionale Lombardia: «Sono molto soddisfatto dell’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della nostra legge, che istituisce in Lombardia le ‘Zes’, Zone a economia speciale. Si tratta di uno strumento utilissimo per sostenere l’economia e le imprese lombarde e per contrastare la delocalizzazione: in questo modo, per la prima volta, si procede a una riduzione significativa della pressione fiscale per le imprese nelle zone di confine. Invierò subito il testo della legge al Parlamento, chiedendo al Governo e alle forze politiche di approvarla il più rapidamente possibile».

Il consigliere regionale Luca Ferrazzi, del gruppo consiliare “Maroni Presidente”: «La zona nei pressi dello scalo– spiega il consigliere – è stata pensata per aiutare le aziende, le imprese, gli artigiani e i commercianti duramente colpiti dalle nuove leggi della vicina Svizzera dove, grazie a provvedimenti fiscali e amministrativi di favore, molte imprese italiane stanno delocalizzando le loro attività. Risulta quindi particolarmente importante poter estendere la Zes anche al territorio attorno a Malpensa dove, in vista di Expo 2015, è previsto un notevole incremento del numero di passeggeri e di voli». «In molti Paesi – prosegue Ferrazzi – sono state create zone a tassazione favorevole in aree sensibili, in particolare nelle vicinanze di scali portuali o aeroportuali. Anche la Lombardia deve fare lo stesso, aiutando numerose imprese e aziende del territorio grazie ad un regime fiscale privilegiato. L’auspicio, ora, è che il Parlamento dia al più presto il via libera a questa legge, che porterebbe indiscussi benefici a tutto il territorio, aiutando imprenditori e commercianti a superare questo grave momento di crisi, creando nuovi posti di lavoro e infondendo nuova linfa vitale ad un territorio dove troppe attività in questi anni hanno dovuto abbassare la saracinesca o spostare la produzione al di fuori dei confini nazionali». 

Dario Violi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, dichiara: «Sulle Zone economiche speciali il Consiglio regionale ha approvato l’ennesima presa in giro per i cittadini che resterà parcheggiata in qualche cassetto a Roma. Regione Lombardia può e avrebbe dovuto intervenire con i propri mezzi in molte zone che vivono difficoltà oggettive con soluzioni concrete. Mi sarei aspettato un provvedimento per le zone di confine serio. Questa Maggioranza ha approvato l’ennesimo provvedimento spot».

«Una proposta di legge al Parlamento, quella passata oggi in Consiglio regionale, che ha il sapore della pura propaganda – dichiara il consigliere regionale del Patto Civico, Roberto Bruni – L’individuazione dell’ambito territoriale risulta miope e penalizzante. Perché la proposta di istituzione, con i conseguenti sgravi fiscali per gli imprenditori, solo nelle aree vicino alla Svizzera, andrà a punire altre zone ugualmente importanti della Lombardia come, per esempio, la Val Brembana. Questi territori, e i rispettivi tessuti produttivi, sarebbero doppiamente penalizzati da una sorta di concorrenza interna, tutta lombarda, fra zone di serie A, con sgravi fiscali, e zone di serie B, sempre meno competitive. Unica consolazione è che, nonostante lo sforzo della Regione Lombardia, il legislatore nazionale sembra impegnato a risolvere questioni ben più urgenti e questa proposta di legge resterà, con buona probabilità, lettera morta».

Il Consigliere Segretario Daniela Maroni ha contribuito in maniera costruttiva ai lavori sulle ZES spiega: «Sono molto soddisfatta che sia stato approvato in aula il provvedimento. Sostengo fermamente l’iniziativa di un’area a fiscalità agevolata che coincida con la fascia dove è attiva la Carta sconto benzina”, strumento ideato e voluto dal Consigliere Maroni in persona. “L’esperimento della Carta Sconto benzina è stato molto positivo – aggiunge – e quindi è presumibile che anche lo strumento della ZES possa garantire altrettanti risultati. Credo che se il Fisco da nemico riuscirà a diventare alleato dei nostri imprenditori, l’economia lombarda e nazionale potrà raccogliere importanti risultati. Il primo e più importante è quello di far rientrare gli operatori negli ultimi anni e mesi hanno preferito spostare le proprie attività in Svizzera, se investiamo a casa nostra favoriamo lo sviluppo della nostra economia, e di riflesso il benessere sociale del territorio».

Il consigliere Pd Luca Gaffuri (si è astenuto oggi sul voto): «Buona l’idea, che risponde certamente ad una problematica importante, non solo lombarda, ossia il fenomeno dello spopolamento industriale di alcune aree della regione, particolarmente quelle di confine, attratte dalla convenienza retributiva e fiscale della Svizzera o di altri Paesi – dice il consigliere Gaffuri – . Ma lo strumento non è adeguato: far coincidere l’istituzione delle zone speciali con aree geografiche invece che con aree a particolare criticità e, soprattutto, legarle al percorso della carta sconto benzina è un errore, che non ci convince. Restano così tagliati fuori comuni che invece rischiano effettivamente lo spopolamento produttivo e lì si creeranno nuove fasce di desertificazione economica. Per questo avevamo proposto emendamenti funzionali a contrastare le criticità di questo provvedimento, come inserire nelle ZES quei comuni il cui territorio sia compreso nella fascia di 20 km dalla linea di confine tra Italia e Svizzera e nei quali i frontalieri residenti abbiano rappresentato almeno il 4% della popolazione e quelle aree interessate dagli Accordi di competitività come previsti dalla legge sulla competitività recentemente approvata ma la maggioranza non li ha approvati. La fuga delle attività produttive non è solo un problema dei comuni interessati dalla carta sconto benzina. E disegnare zone analoghe a quelle della Calabria non risolve il problema».

Francesca Brianza, consigliere regionale della Lega Nord e Presidente della Commissione Speciale Lombardia-Svizzera: «L’approvazione del progetto di legge sulle ZES – ha dichiarato Francesca Brianza – rappresenta senza dubbio un segnale importante per il nostro territorio. Da tempo stiamo infatti assistendo al fenomeno della delocalizzazione delle imprese, che colpisce soprattutto i territori di confine e in generale chi risiede in Lombardia. La fuga delle imprese impoverisce il territorio e aumenta il numero dei frontalieri che, per trovare lavoro, devono varcare il confine. Gli imprenditori che hanno trasferito l’attività in Svizzera dichiarano che nella Confederazione “hanno trovato un governo amico”. Anche in Italia vorremmo che ci fosse un governo centrale amico di chi fa impresa e che emanasse leggi chiare, certe e con una burocrazia gestibile. Purtroppo così non è questo causa differenze enormi fra territori a pochi km di distanza. Ben venga quindi la creazione di Zone Economiche Speciali, che permetterebbe alle nostre aziende di contare su una pressione fiscale paragonabile a quella elvetica, con i conseguenti benefici sotto il profilo occupazionale ed economico.” varesino Luca Marsico: «Sono soddisfatto – sottolinea Marsico – per questo via libera che consente di estendere il beneficio fiscale ad altri diciannove comuni della provincia di Varese attualmente esclusi da questa agevolazione. L’estensione della ZES creerebbe, infatti, un miglioramento del tessuto  imprenditoriale portando ad un ulteriore sviluppo del territorio, favorire investimenti italiani ed esteri, mantenere l’attuale tessuto produttivo delle piccole e medie imprese con l’auspicabile creazione di nuovi posti di lavoro ed il mantenimento degli attuali».



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Pubblicato il 08 Luglio 2014
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