Oltre un mese di malattia all’anno per ogni lavoratore di Agesp
Sono 20.000 le ore di malattia collezionate dai dipendenti di Agesp Spa nel 2013. “Un dato elevato -spiega l’assessore Cislaghi- ma non c’è carenza di personale”. Ma da settembre si preannuncia una rivoluzione nel servizio
Raccogliere la spazzatura dalle strade non è certo il lavoro più agevole ma a guardare i dati delle giornate di malattia dei lavoratori di Agesp Spa un certo imbarazzo c’è sia tra sia tra i vertici della società che nell’amministrazione comunale. Nel 2013, infatti, i 120 dipendenti della ex municipalizzata (a cui andrebbero aggiunti 13 impiegati) hanno collezionato giornate di malattia fino alla ragguardevole quota di 20.000 ore. Tradotto significa che, in media, ogni lavoratore ha usufruito di 166 ore di malattia il che complessivamente equivale a oltre un mese per ciascun dipendente. Tante, forse troppe ore di malattia che hanno avuto come effetto collaterale un’esplosione degli straordinari che hanno toccato quota 30.000 ore.
«L’organico della società risulta congruo ai lavori svolti» spiega l’assessore con delega al personale, Mario Cislaghi. I lavoratori, dunque, sarebbero sufficienti ma il problema è che «il 37% dei dipendenti non può più svolgere le pesanti mansioni alle quali era inizialmente preposto -continua Cislaghi- ma al momento non possiamo assumere altre persone». Dunque, sono proprio quelle ore di malattia a generare un’evidente carenza di personale che è stata tamponata con un massiccio ricorso agli straordinari. Cislaghi assicura tra l’altro che «ogni singola ora è stata certificata da un medico e negli ultimi tempi sono stati incrementati i controlli» ma nessuno nega che quel dato sembra decisamente eccessivo.
Già da qualche settimana comunque si stacorrendo ai ripari: a partire dall’8 luglio e fino al 27 settembre «per evitare uleriori straordinari -continua l’assessore- ci sono altre due aziende checollaborano già oggi con Agesp e che affiancheranno l’operato della società se ci sarà carenza di personale» mentre per settembre si preannuncia una più ampia rivoluzione. L’amministrazione e Agesp starebbero infatti valutando una riorganizzazione del servizio in attesa della tanto evocata fusione di Agesp, Amga, Amsc e Accam in un unico consorzio per la raccolta dei rifiuti.
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