Orlando dagli avvocati bustocchi: “Processo telematico e riordino del personale, non ci sono soldi”

Il ministro della Giustizia ha fatto tappa ai Molini Marzoli per spiegare come intende mettere mano al sistema giudiziario italiano. Risposte flebili ai bisogni di una realtà sovraccaricata dal riordino delle sedi giudiziarie


Passerà alla storia di Busto Arsizio per essere stato l’unico ministro della Giustizia che non ha inaugurato nulla, Andrea Orlando, che ha fatto tappa oggi in provincia di Varese per una serie di appuntamenti tra i quali il convegno dell’Ordine degli Avvocati di Busto Arsizio: «Mastella è venuto per la posa della prima pietra del nuovo tribunale e Alfano è venuto ad inaugurarlo due volte» – ha detto il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Busto nel presentarlo. Orlando è stato oggi, venerdì, ospite del presidente dell’Ordine Walter Picco Bellazzi (che è anche consigliere comunale del Pd, ndr) ha discusso con i legali bustocchi della situazione del riordino dei tribunali, dell’efficacia delle mini-riforme passate e, soprattutto, dei provvedimenti che intende prendere per migliorare la situazione della giustizia in Italia, uno tra i Paesi europei col segno meno per quanto riguarda costi ed efficacia del sistema.

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Ad accogliere il ministro, oltre al presidente Bellazzi, c’erano l’avvocato Vinicio Nardi dell’Unione delle camere penali itaiane, Maurizio Di Tilla dell’Associazione nazionale avvocati, Andrea Pasqualin del Consiglio nazionale forense e Carmelo Leotta, presidente vicario del tribunale di Busto in vece di D’Avossa. Proprio da Carmelo Leotta è arrivato il grido d’allarme per la situazione del tribunale bustocco che, dopo l’accorpamento dei tribunali di Saronno, Gallarate e Legnano si è trovato a gestire un aumento della mole di lavoro esponenziale ma senza il personale necessario ad assorbire l’onda d’urto: «Siamo sotto organico di oltre la metà e sono 18 i dipendenti che hanno chiesto il trasferimento nell’ultimo interpello – ha detto un allarmato Leotta – solo grazie al Comune di Busto Arsizio abbiamo ottenuto una sistemazione logistica accettabile e se questo punto giustizia funziona è solo per la buona volontà dei singoli». Leotta ha sottolineato che la situazione, nonostante le riforme sin qui fatte, è rimasta quella di prima e che è necessario un intervento complessivo sul sistema giudiziario.

Anche l’avvocato Bellazzi ha portato alcuni dati sul tavolo della discussione, alcuni lusinghieri che fanno di Busto «una realtà marziana rispetto ad altri luoghi d’Italia nonostante l’aumento esponenziale dei procedimenti incardinati». Bellazzi si sofferma poi su un dato che la dice lunga sulla situazione degli avvocati: «Le marche da bollo sono passate da 8 a 27 euro l’una, i terminali dei tabaccai non sono stati adeguati e chi ci rimette siamo noi legali, tra clienti insolventi e Stato che non ti assiste la situazione non è rosea».

Il ministro ha cercato di dare delle risposte ma ha subito messo in chiaro che «il ministro Padoan non la pensa come me e le risorse necessarie per dare risposte forti non ci sono – ha detto – dobbiamo lavorare sul processo telematico e sul riequilibrio del personale amministrativo anche spostandolo da dove è in eccesso a dove scarseggia. Insomma serve la collaborazione di tutti e sono felice che ministero e avvocati abbiano riannodato un dialogo positivo e propositivo».

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Pubblicato il 18 Luglio 2014
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