Ripresa ancora incerta, le imprese aspettano un segnale

Nell'analisi prodotta dall'Ufficio studi degli industriali di Varese molte ombre sulla ripresa economica del territorio, in primis la crisi Ucraina e in Medio Oriente, la frenata dell'economia tedesca e l'assenza di una politica industriale

La domanda interna ancora debole, la difficile situazione internazionale in Medio Oriente e Ucraina e l’assenza di una politica industriale. Sono questi, secondo l’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, i motivi dello stallo del sistema industriale varesino.
Se a livello locale, nel secondo trimestre del 2014 si è avuto un leggero recupero della produzione, spinto dalle necessità di ripristinare le scorte in vista di un potenziale miglioramento della produzione e dello scenario globale (i dati del primo trimestre dell’anno erano positivi per l’Italia e l’Europa), dall’altra le imprese rimangono invischiate in una situazione ancora difficile. 

Secondo quanto risulta dalle interviste alle imprese condotte nell’indagine congiunturale, l’andamento della produzione delle imprese varesine segna un recupero congiunturale nel secondo trimestre del 2014 rispetto ai bassi livelli registrati all’inizio dell’anno. Poco meno della metà degli intervistati, circa il 44%, ha incrementato i propri livelli produttivi, ripristinando le scorte di magazzino in attesa di una potenziale ripresa dei mercati, mentre l’11% ha dichiarato un peggioramento. Un’attesa, quella della ripresa dei mercati, che si scontra con i dati dell’economia reale e con quel timido + 0,2% stimato da Banca d’Italia per il 2014. 

Le previsioni a medio-breve termine rimangono insomma incerte. A peggiorare lo scenario si aggiunge poi la frenata dell’economia tedesca, principale mercato di riferimento dell’export varesino. La Bundesbank prevede per il secondo trimestre 2014, una fase di stagnazione dovuta a un forte rallentamento del settore edile e a una grave fase di incertezza internazionale, legata alla crisi ucraina. Tornando alle interviste condotte dal centro studi degli indusriali, per il prossimo trimestre la maggior parte delle imprese, il 61%, prevede quindi una situazione di stasi, mentre il 22% si aspetta un incremento dei livelli produttivi e il 17% una loro riduzione.

Per quanto riguarda la Cassa integrazione, nel secondo trimestre 2014 sono state autorizzare più di 4 milioni di ore di Cassa integrazione ordinaria nel comparto industriale, in riduzione del 28,2% rispetto allo stesso periodo del 2013, ma in aumento di qusi il 9% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Guardando all’intero periodo gennaio-giugno 2014 sono state complessivamente autorizzare 17milioni di ore di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e in deroga) nel comparto industriale, in riduzione del 7,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Con riferimento a questo intervallo di tempo sono in riduzione le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria, mentre in aumento quelle di straordinaria (+25%) ed in deroga (+45%). 

Per quanto riguarda l’export nel primo trimestre del 2014 ha raggiunto i 2 miliardi e 300 milioni di euro, valore in riduzione dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2013. Le importazioni nello stesso intervallo di tempo hanno, invece, registrato una crescita del 9,5%, risultando pari a 1miliardo e 500 milioni di euro. Queste dinamiche hanno prodotto un saldo commerciale ancora positivo (+ 811 milioni di euro), ma in contrazione rispetto al primo trimestre del 2013 (-17,3%).

Tengono nel primo trimestre del 2014 le esportazioni verso l’Unione Europea (+1,4% rispetto al primo trimestre 2013), in particolare con una crescita del +3,3% verso la Germania, primo mercato di riferimento per la provincia di Varese. Il temporaneo stallo dell’economia tedesca sembra al momento non avere conseguenze immediate sulle aziende del territorio, ma bisognerà
attendere i prossimi mesi per capire se la frenata tedesca avrà delle conseguenze sul nostro sistema imprenditoriale.
Sulla performance esportativa provinciale influisce, invece, negativamente la contrazione dell’export verso i paesi europei non appartenenti all’Unione Europea (complessivamente -24,9%), tra cui la Svizzera (-32%), tradizionale importante mercato di riferimento per il territorio, e la Russia (-17,4%) che risente delle tensioni con l’Ucraina. In rallentamento anche le esportazioni verso gli Stati Uniti (-9,9%). Tra le aree in via di sviluppo registra un incremento l’export verso l’Africa (circa doppio rispetto al primo trimestre 2013), l’Asia Centrale (+35,2%) e il Medio Oriente (+28,2%). In rallentamento, invece, l’export verso l’Asia Orientale, che sconta, però, l’ottimo risultato ottenuto nel corso del 2013, e l’America Centro-Meridionale.

L’ANALISI UNIVA SETTORE PER SETTORE

Settore metalmeccanico: Il profilo congiunturale del settore metalmeccanico si è progressivamente stabilizzato nel corso del secondo trimestre del 2014 dopo avere registrato una decelerazione nei primi mesi dell’anno. Rispetto al trimestre precedente il 58% delle imprese intervistate ha segnalato una stabilizzazione dei livelli produttivi, contro l’8% che ha dichiarato un peggioramento ed il 34% un miglioramento. Sulle aspettative a breve pesano, però, i fattori di rischio emersi sui mercati internazionali e la maggior parte delle imprese analizzate (70%) prevede per il prossimo trimestre prudenzialmente una situazione di stasi rispetto all’attuale. Il grado di utilizzo medio degli impianti nel secondo trimestre è stato dell’85,6%.
Anche la dinamica della consistenza del portafoglio ordini all’interno del settore si è stabilizzata nel corso del secondo trimestre dell’anno: il 67% delle imprese intervistate ha dichiarato ordini in linea con il trimestre precedente, a fronte del 33% che, invece, ha visto un aumento. Stabile anche la dinamica degli ordini esteri che appare meno dinamica rispetto ai trimestri passati.

Settore moda: La congiuntura all’interno del settore tessile-abbigliamento nel secondo trimestre del 2014 ha avuto una evoluzione positiva spinta soprattutto da alcune dinamiche stagionali tipiche del settore. Sotto il profilo produttivo, infatti, la maggior parte delle imprese intervistate (85%) ha dichiarato un incremento nei livelli rispetto al trimestre precedente. Si rileva, però, che questo miglioramento congiunturale è seguito ad una precedente fase di rallentamento della produzione e che le previsioni per il prossimo trimestre risentono delle incertezze presenti sui mercati: il 55% delle imprese del campione non prevede a breve ulteriori evoluzioni dei livelli produttivi, a fronte del 45% che si aspetta un peggioramento. Il grado di utilizzo medio degli impianti per le imprese analizzate è stato del 71,9%.
La consistenza del portafoglio ordini nel secondo trimestre dell’anno è stata positiva ed ha trainato il miglioramento congiunturale della produzione: il 60% delle imprese del campione ha dichiarato ordini in crescita, il 7% in peggioramento e il 33% in linea con il trimestre precedente. Tuttavia, si rileva un rallentamento degli ordini esteri.

Settore chimico e farmaceutico: La congiuntura del settore chimico e farmaceutico rimane altamente volatile e segna un peggioramento nel secondo trimestre del 2014, dopo il miglioramento registrato nella precedente rilevazione. Dal punto di vista produttivo gli imprenditori intervistati si dividono tra chi ha registrato una stabilizzazione dei livelli produttivi (41%) e chi ha visto, invece, un peggioramento (59%). Il profilo delle aspettative riflette lo stesso andamento. Il grado di utilizzo medio degli impianti per le imprese analizzate è stato del 77,8%.
Anche il portafoglio ordini registra un peggioramento congiunturale: il 59% delle imprese intervistate ha dichiarato una contrazione degli ordinativi, a fronte del 26% che non ha registrato variazioni rispetto alla rilevazione precedente e del 15% che ha segnalato ordini in crescita. La dinamica dei soli ordinativi esteri è analoga.

Settore gomma e materie plastiche: Nel secondo trimestre del 2014 rimane positivo l’andamento congiunturale delle imprese del settore gomma e materie plastiche. La maggior parte delle imprese del campione (79%), infatti, ha dichiarato una produzione in crescita rispetto al trimestre precedente, a fronte del 21% che ha, invece, registrato livelli produttivi stabili. Anche le aspettative per il prossimo trimestre sono orientate positivamente con il 62% degli intervistati che si attende un ulteriore recupero. Il grado di utilizzo medio degli impianti per le imprese analizzate è stato dell’86%.
Questo miglioramento congiunturale è trainato da un incremento degli ordinativi: il 62% delle aziende intervistate ha registrato un’evoluzione positiva nel portafoglio ordini, a fronte del 21% che ha mantenuto ordinativi stabili e del 17% che ha registrato una loro riduzione.


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Luglio 2014
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