Salta l’incontro tra Pd e M5S

Alle 15 doveva tenersi l'incontro tra Partito Democratico e Movimento 5 stelle, ma all'ultimo il tavolo delle trattative salta, i democratici vogliono una risposta scritta

L’incontro doveva svolgersi alle 15 poi, l’annuncio, l’incontro tra le delegazioni del Pd e il M5S sulla legge elettorale salta. A bloccare l’incontro sono stati i democratici che spiegano così la decisione: «Riteniamo imprescindibile – si legge in un breve messaggio del capogruppo dem alla Camera, Roberto Speranza – che tale confronto possa svolgersi solo dopo che saranno pervenute formali risposte alle questioni indicate nei giorni scorsi dal Pd».

Il riferimento è alla richiesta ai cinquestelle da parte di alcuni esponenti dem di rispondere con un testo scritto al memorandum in 10 punti sulle riforme istituzionali e sulla legge elettorale.
«Quello che a noi spiace è che si è persa un’occasione per gli italiani per arrivare a un punto concreto. Noi abbiamo le idee chiare, dall’altra parte vediamo molta confusione», ha detto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che in mattinata aveva dato conferma dell’incontro pomeridiano su twitter. 
 

Ora, i grillini annunciano di voler parlare solo con Renzi. «Oggi si è mancato di rispetto a cittadini italiani, che si aspettavano un incontro in streaming, cosa che non abbiamo visto con Berlusconi. 
La cosa più semplice oggi era sparare a zero. Ma noi manteniamo aperto il canale per sapere cosa vuole fare il Pd e cosa vuole fare delle preferenze», ha concluso il vicepresidente della Camera.
«La cosa più semplice oggi è far saltare tavolo – ha aggiunto – noi vi spieghiamo la nostra idea, il nostro punto di caduta per raggiungere un’intesa, quella che speriamo verrà poi ratificata dagli attivisti in Rete. Non vogliamo far saltare il tavolo, noi vogliamo che parte di quelle proposte arrivino e migliorino l’Italicum».

Tutti i nodi dovranno insomma tradursi in un testo scritto, a partire da quello legato a una legge elettorale che garantisca la governabilità, alla disponibilità al doppio turno e al premio di maggioranza e a un controllo preventivo della legge da parte della Corte Costituzionale.
Ma se stamattina un’intesa tra i due partiti, seppur improbabile sembrava possibile, ora il raggiungimento di un’intesa pare molto più lontana. La settimana insomma si apre nel più incerto dei modi e, considerato l’approdo in Aula del disegno di legge Boschi, i nuovi dibattiti all’interno al Partito democratico sulla riforma del meccanismo di voto e le critiche arrivate dal Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, Matteo Renzi avrà il suo bel da fare per trovare una soluzione che accontenti tutti. 


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Luglio 2014
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