“Sea, in due anni hanno rovinato un gioiello”

Duro attacco della Lega Nord, all'indomani delle (nuove) brutte notizie su Sea Handling e dopo l'incontro in comune a Gallarate

«Purtroppo siamo stati facili profeti». Lo dice la Lega Nord di Gallarate, all’indomani della notizia che la Commissione Europea ha riaperto l’indagine sulla operazione Sea Handling-Airport Handling. Come lo stesso Mario Aspesi di Sea, anche il carroccio aveva espresso preoccupazione sulla partita europea, nel corso della commissione specifica su Sea Handling convocata martedì pomeriggio a Palazzo Broletto (sull’onda di una mozione condivisa da centrosinistra e Lega).

Proprio in coda al dibattito di martedì interviene il gruppo consigliare della Lega (che nella riunione era presente con Canziani, Ciampoli e Boncalzi): «Abbiamo apprezzato l’intervento del sig. Sindaco in particolare quando ritiene, a ragione, che la città di Gallarate debba avere un ruolo di primo piano per tutte le problematiche aeroportuali, presenti e future. Su altri particolari invece il sig. Sindaco non è molto ferrato. Intanto la provincia di Milano non possiede più quote Sea avendo venduto la propria al fondo F2I ("svista" ripetuta anche da altri consiglieri comunali di varie forze politiche, ndr). Il comune di Milano possiede in ogni caso la maggioranza assoluta con tutto ciò che questo comporta. Il Sig. Sindaco accusa il Presidente della Regione Lombardia, Maroni, di non interessarsi a sufficienza del problema Handling. Cosa potrebbe fare Maroni, non avendo alcuna quota in Sea come la stessa Regione Lombardia? Dare dei consigli? Sfortunatamente per Sea e per i milanesi il sindaco di Milano non si chiama Roberto Maroni. Abbiamo notato un cordone di sicurezza ben orchestrato attorno al membro del Cda Sea. Questo ci dice che la situazione e’ gravissima e che qualcuno non sa più che pesci pigliare». Il raccoccio attacca in particolare sulla ipotesi di altre soluzioni per Sea Handling al di là della nuova società, insomma su una sorta di Piano B. «Abbiamo ripetutamente chiesto al dott. Aspesi, senza ottenere risposta, perché non siano state prese in considerazione forme societarie alternative a quanto proposto da Sea Spa. Ad esempio ci saremmo aspettati da una amministrazione di sinistra un maggior riguardo verso i lavoratori. Esistono delle forme societarie che coinvolgono direttamente i lavoratori, tecnicamente management buyout. Stiamo parlando di una cooperativa formata esclusivamente da lavoratori Sea, con uno start up assicurato dalla casa madre, cioè Sea Spa (vedi i famosi 25 milioni di euro dati ad Airport Handling). Che non ci siano arrivati o non abbiano voluto arrivarci i manager Sea sta nella logica delle cose, ma i Sindacati confederali a cosa pensavano? La nuova società a nostro parere non si differenzia rispetto a Sea Handling. Abbiamo chiesto: siete certi che l’Unione Europea accetterà questa forma societaria così come la state prospettando? Il dottor. Aspesi ha affermato che il dubbio rimane, ma dato che il ministro Lupi appoggia la tesi di Sea, allora si può stare tranquilli. Abbiamo sentito bene? Il ministro Lupi quello di Alitalia/Ethiad? Perché’ il ministro Lupi non va in Europa a dire che la multa semplicemente Sea Handling non la deve pagare? Che cominceremo a parlarne quando anche Germania e Francia verranno multate per il monopolio che tuttora vige nei loro aeroporti malgrado le leggi comunitarie? E’ mai possibile che si monti una grande rappresentazione senza avere la certezza matematica che non si trasformi in tragedia?». La conclusione è tutta critica verso la gestione Pisapia-Tabacci-Modiano di Sea: «La Lega si augura di cuore che tutto vada a buon fine, che i lavoratori mantengano nel tempo il loro lavoro, ma non possiamo non renderci conto che rispetto a qualche anno fa il meccanismo si è rotto. I lavoratori non hanno più alcuna fiducia in chi li dovrebbe guidare. Sono bastati due anni per rovinare un gioiello».

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Pubblicato il 10 Luglio 2014
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