Un anno dopo, l’Italia dei sindaci ricorda Laura Prati
Tanti amministratori in fascia tricolore per ricordare la prima cittadina vittima di un agguato in municipio. "Non ha girato la testa dall'altra parte, di fronte all'ingiustizia"
A distanza di un anno dal 2 luglio 2013, la sala Ipazia di Cardano al Campo è tornata a riempirsi di cittadini e di sindaci e amministratori, venuti a ricordare la figura di Laura Prati. Un anno fa, quella stessa sala – in un giorno di caldo che pareva impietoso – aveva accolto il feretro della sindaca di Cardano, morta il 22 luglio per le complicazioni seguite agli interventi chirurgici dopo l’agguato. «Questo non è solo un giorno per ricordare Laura, è un momento per chiedersi se siamo ancora comunità»: così ha esordito nel suo intervento Dario Vassallo, il fratello di Angelo, il "sindaco pescatore" di Pollica ucciso dalla mafia. Un intervento intenso, aggrappato al ricordo personale («ogni giorno mi viene in mente mio fratello, mentre salivo qui in treno mi veniva in mente quando andavamo a pescare insieme, da ragazzi») ma pieno di significato nell’idea che «condividere significa unire» e che questo costruisce le comunità, capaci di reagire all’illegalità e all’ingiustizia. «Laura e Angelo non hanno girato i loro occhi altrove» ha ricordato ancora Vassallo. «L’eroismo non è nel gesto estremo di un momento, l‘eroismo è nella vita quotidiana con fatica, quando con dedizione, con passione non vieni meno ai tuoi ideali» ha detto Roberta Pinotti, il ministro della Difesa invitata dall’Associazione Laura Prati. «Nel caso di Laura Prati e di Angelo Vassallo, per profondo senso della giustizia e della legalità non sono venuti meno al loro dovere». Ha parlato a braccio, il ministro, dopo aver messo da parte il discorso preparato nei giorni precedenti. Ha parlato spesso direttamente ai figli di Laura Prati, presenti con il marito Pino Poliseno: «Quando è successo, sono andata subito a vedere se aveva dei figli, perché so la fatica che fa una donna che fa politica e deve conciliare il suo impegno politico con la famiglia. Guardandovi negli occhi – ha detto parlando direttamente ai figli – vedendo come in cuor vostro siete orgogliosi di quello che ha fatto, ho capito che quando si seguono i propri valori, questi vengono trasmessi ai figli» (nella foto sopra: il ministro Pinotti con la famiglia di Laura Prati).
Intorno al ministro si sono raccolti anche tanti amministratori locali, della zona del Gallaratese, della provincia ma anche oltre. Ha parlato anche il sindaco di Cardano al Campo, Angelo Bellora, che ha ricordato il sacrificio chiesto agli amministratori, ma ripercorrendo quel senso di comunità che è stato evocato anche da Dario Vassallo: «A Cardano abbiamo avuto sviluppo e dignità anche grazie alle persone venute da altre parti d’Italia, ora da altre parti del mondo. Laura era un esempio in questo, nell’attenzione a chi era nel bisogno ed era più debole».
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