“Clerici dimettiti”: nasce il boycott assessore
Il professor Crugnola annuncia una campagna web. Tutti i giorni un post per chiedere le dimissioni. Le opposizioni in consiglio firmano un comunicato congiunto e vogliono un consiglio straordinario. Sul web il politico del Pdl è stato però difeso da tantissimi e dai leghisti
Questa volta non si parla solo di Varese, ma anche dell’eco nazionale che questa vicenda ha avuto. Le parole sulle ragazze rapite in Siria dell’assessore Stefano Clerici (Pdl), come si dice in gergo, hanno bucato, sono state riprese dai siti dei quotidiani nazionali, hanno portato all’assessore molta visibilità. I commenti a suo favore sono migliaia, e anche esponenti politici come il senatore leghista Stefano Candiani e il segretario provinciale Matteo Bianchi, intervistato dalla Provincia, lo hanno difeso. Una parte della popolarità di Clerici invece la si deve alla reazione contraria, di chi ha seguìto quelle parole con fastidio.
C’è però una prima conseguenza politica. E’ la richiesta congiunta di dimissioni da parte di quattro partiti dell’opposizione al consiglio comunale di Varese.
E’ firmata da Fabrizio Mirabelli per il Pd, Rocco Cordì per Sel, Luciano Ronca per Varese&Luisa, Alessio Nicoletti per Movimento libero. Rappresentano 10 seggi su 36 del consiglio.
Anche su Facebook infuria la polemica.
Un intellettuale molto noto a Varese, Valerio Crugnola, iscritto al Pd, lancia una protesta social contro Clerici.
Il capogruppo del Pd i consiglio comunale, Fabrizio Mirabelli scrive: «L’Assessore Clerici, si dimetta!!!! Questa volta ha passato veramente il segno. Queste sue inqualificabili dichiarazioni disonorano lui e, purtroppo, anche la città di Varese. Se Clerici rimane incollato alla "cadrega", sia il sindaco Fontana a ritirargli la delega».
Il consigliere di opposizione Alessio Nicoletti dileggia Clerici: «Umanamente mi dispiace, per carità, ma con le dichiarazioni non si scherza e da bimbo è bene che non si giochi al "piccolo statista", ma con i soldatini. Perché se parli con l’incosciente presunzione di risolvere un problema e poi, paradossalmente, il problema diventi tu, non può essere Varese a pagarne il prezzo. Ora speriamo solo che abbia compreso la gravità della questione , che impari la lezione e che taccia, perché l’idea che un ragazzino strumentalizzi due volontarie in mano a dei terroristi islamici senza alcuno scrupolo mi fa gelare il sangue nelle vene. P.s. Fontana rimuova Clerici!».
Chiede le dimissioni di Clerici anche Marco Giovannelli, il direttore di Varesenews, in questo editoriale: «L’assessore è sempre in cerca di visibilità, ma stavolta l’ha fatta grossa. Legarsi a certa gente non è una scelta intelligente e ripeto è molto molto pericoloso. Sarebbe bene seguire i consigli che in caso di rapimenti molto delicati come questo, chiedono silenzio. E aggiungo io, anche grande rispetto per le famiglie. A vent’anni si è giovani, ma non si gioca con le barbie. Il consiglio che do a Clerici è di dimettersi per non continuare a infangare la nostra terra già fin troppo spesso nei premi per storie e posizioni indecenti come questa».
Il capogruppo di Sel in consilgio comunale, Rocco Cordì, lo liquida con una battuta senza però citarlo direttamente.
Il consigliere comunale del Pd Andrea Civati aggiunge: «Non bisognerebbe dare importanza a dichiarazioni di tale bassezza. Se non fosse che Clerici rappresenta un’intera città e con cadenza costante esercita il gusto della pura provocazione per uno spasmodico bisogno di visibilità estiva. L’ho già detto e lo ribadisco: l’Assessore Clerici non può rappresentare la città di Varese».
Leggi anche:
L’assessore Clerici: "Le due ragazze in Siria per farsi i selfie"
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