Il Castello Visconti e le fattorie “che cadono a pezzi”

Accanto a uno dei più bei manieri della provincia, ci sono le antiche fattorie: patrimonio pubblico da vent'anni, ora perdono i pezzi e costringono persino a chiudere una strada

Le fattorie Visconti, a due passi (letteralmente) da uno dei più grandi e affascinanti castelli del Varesotto, cadono a pezzi. Non è una metafora di quelle usate per lanciare allarmi sui giornali, ma una cruda realtà, con conseguenze tutt’altro che risibili: i tetti pericolanti e i muri malfermi – di proprietà pubblica – hanno infatti costretto il Comune di Somma Lombardo a chiudere una strada locale, via Bruno Colombo, che è anche il collegamento principale tra il centro della cittadina e la frazione di Mezzana.

La questione è esplosa nelle ultime settimane, con i tetti che a inizio agosto "cedono" forse anche in seguito alle abbondanti piogge. Ma in realtà viene la vicenda viene da lontano e ha contorni paradossali:le stesse fattorie Visconti sono infatti di proprietà pubblica, acquisite prima del Comune negli anni Ottanta e dal 2009 passate alla Spes, la società comunale di servizi. Erano destinate ad un recupero che non si è mai concretizzato: acquisito l’edificio, fu anche commissionato ai professionisti un progetto, per far diventare l’antico fabbricato in un museo agricolo del territorio, subito a fianco del castello di San Vito (il castello – specifichiamo – è di proprietà privata, non c’entra in questa storia ed è in perfette condizioni) e affacciato sulla piazza rifatta con pavimentazione in pietra. Cosa è andato storto?  «A noi non è mancato il coraggio di intervenire sulle Fattorie Visconti, c’è mancata la fortuna perché, al momento di concretizzare l’intervento, la cancellazione delle Province e le difficoltà economiche hanno impedito il raggiungimento dell’obbiettivo: convertire il passato», ha sintetizzato il sindaco di Somma Lombardo Guido Colombo. Il progetto delle fattorie era tra gli obbiettivi più ambiziosi per la sua amministrazione, ancora oggi il plastico del futuro "Agrimuseo" alle Fattorie Visconti fa bella mostra di sé in municipio: «È stato realizzato quattro anni fa, pagato con i soldi pubblici dalla Provincia di Varese» sottolinea Jimmy Pasin, del Pd, ironizzando sull’incarico professionale affidato ad architetti svizzeri e poi rivelatosi inutile. Il plastico fu allora presentato «all’interno di una mostra allestita nei locali dell’assessorato all’agricoltura, allora a capo di Bruno Specchiarelli ed oggi Segretario della Lega a Somma Lombardo. Allora fu promesso un finanziamento per la sistemazione da parte della Provincia, mai arrivato».

Archiviati (almeno per ora) i sogni di un museo agricolo locale, le fattorie si sono nel frattempo trasformate in un problema anche viabilistico, che sta facendo discutere animatamente amministrazione comunale, opposizione, cittadini e comitati del rione di Mezzana. La chiusura di via Bruno Colombo ha messo in difficoltà proprio il quartiere di Mezzana, privato dell’accesso più diretto al centro: l’attesa per una soluzione si è protratta anche per la mancanza in agosto del funzionario della Sopraintendenza ai Beni Culturali (l’edificio antico è vincolato). L’assessore alla viabilità Alberto Barcaro ha specificato che «non si ha nulla in serbo di eclatante, se non l’intervento, già predisposto, per la messa in sicurezza dell’area, con il coinvolgimento di operatori specializzati» e ha bocciato le critiche di Pasin alla gestione del traffico (si ipotizzava una alternativa provvisoria). Ora si attende il puntellamento dei muri e la sistemazione approssimativa dei tetti (quella definitiva potrebbe costare milioni di euro, dice il sindaco): «Secondo la decisione presa dalla giunta, i lavori dovranno tassativamente concludersi entro la terza settimana di settembre, tra il 15 e il 18», ha specificato il primo cittadino Guido Colombo. Perchè la terza settimana di settembre? Perchè il 21 si apre la Festa del Castello, il principale evento turistico – con il richiamo al celebre castello dei Visconti di San Vito – che richiama migliaia di persone nel centro storico sommese.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Agosto 2014
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