L’Altra Europa con Tsipras contro le riforme del governo Renzi
Secondo il comitato saronnese le proposte di riforma in votazione su Senato e Province non diminuirebbero i costi ma solo gli spazi di democrazia
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del comitato L’Altra Europa con Tsipras di Saronno
Senato e Province: gli annunci, i fatti ed il pericolo: la cancellazione della democrazia! Province abolite?
NO: si vota il 28 settembre in Provincia di Varese per il rinnovo. Ma questa volta saranno elezioni di
secondo livello: a scegliere i rappresentanti non saranno i cittadini, ma sindaci e consiglieri comunali del
territorio. Funzioni delle province devolute a comuni e regioni?
NO: rimangono le stesse e non sono poca cosa. Le Province hanno competenza su ambiti rilevanti: dalla
programmazione urbanistica alla viabilità, dalla gestione strade alla rete dei trasporti, dalla
programmazione socio-sanitaria alla gestione dell’edilizia scolastica
Senato Elettivo?
NO: elezione di secondo livello, da parte dei consiglieri regionali (con esclusione ancora una volta dei
cittadini), di 100 senatori a cui garantire l’immunità.
Cosa tiene assieme questi 2 provvedimenti? La riduzione dei costi della politica dicono quelli che stanno
tentando di stravolgere l’assetto istituzionale dell’Italia.
E’ vero?
NO: la riduzione dei costi è minima e si potrebbero ottenere maggiori risparmi se si incidesse su privilegi
e prebende intollerabili, a maggior ragione oggi che stiamo attraversando una devastante crisi
economica
Qual è allora la vera motivazione che sta alla base di questi provvedimenti? Se non sono le funzioni, non
sono i costi, quale è? Sono la riduzione degli spazi democratici, la sottrazione della parola ai
cittadini, esercitata tramite il voto, il vero obiettivo di questi “apprendisti stregoni” della Costituzione. E’
lo stravolgimento della Costituzione, concepita nel 1948 dai padri costituenti che, dopo aver battuto le
forze fasciste, idearono un sistema di pesi e contrappesi per scongiurare che si potesse ripetere
l’accentramento di potere in mano a pochi e garantire la massima partecipazione democratica,
negata per un ventennio. La “prova del nove” è che in aggiunta vogliono rendere quasi impossibile
l’esercizio dei referendum (“rode” ancora la vittoria dei cittadini nel referendum sull’acqua) e delle leggi
di iniziativa popolare agendo sul numero di firme richieste, aumentandole.
Lo scopo di queste operazioni è solo quello di nominare nelle istituzioni rappresentanti di assoluta
fedeltà ai leader delle forze politiche che li propongono (magari costruendo un “listone unico”
bipartisan con esponenti di centro destra e centro sinistra per un “inciucio a prova di bomba”,
come si profila per la Provincia di Varese).
Per questo manifestiamo tutta la nostra contrarietà a questo disegno!
Facciamo appello alle forze democratiche affinché venga sconfitta questa deriva e le istituzioni
tornino a veder rappresentata una nuova e diversa classe dirigente che sia veramente al servizio
dei cittadini e non dei gruppi di potere politico.
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