La grigliata in riva alla baia, sognando il “paese dei pozzi”
Ogni anno a metà agosto a San Rafael, in California, i discendenti degli emigrati si ritrovano per una festa: immaginando più vicino il borgo da dove partirono i loro antenati, Lonate Pozzolo
Una griglia e molte salsicce, per tenere vivo a distanza di un secolo e passa il ricordo del "paese dei pozzi", da dove partirono i proprio antenati: un articolo del giornale californiano Marin Indipendent Journal, con parole e immagini, racconta la "Sausage Fest" di San Rafael, cittadina della California. A organizzarla è il Gruppo Lonatese Club: il "paese dei pozzi" è infatti Lonate Pozzolo, il borgo da cui a centinaia partirono per la California, alla ricerca di un futuro migliore. Una parte dei lonatesi finì nello Stato di Washington, ma i più si stabilirono più a Sud sempre sulla West Coast, appunto a San Rafael, vicino a Oakland e San Francisco.
Laith Agha, il giornalista di Marin IJ, racconta l’atmosfera ultima edizione della festa delle salsicce, tenutasi domenica scorsa:
L’articolo spiega anche l’origine dell’associazione, negli anni Ottanta, citando le prime ricerche portate avanti da Ernesto R. Milani (nella foto), studioso dell’emigrazione dalla zona dell’Alto Milanese, che ha pubblicato diversi studi su varie comunità tra Italia, Usa e Canada. Milani pubblicò a metà anni Ottanta un annuncio sull’Indipendent Journal, cercando emigrati lonatesi nella zona di San Francisco. «Ero impegnato nella ricerca, poi pubblicata in un libro su Lonate Pozzolo» spiega oggi a VareseNews Ernesto R. Milani. «Nel 1986, insieme alle sorelle Olivia e Teresa Dalessi abbiamo fatto nascere il gruppo, con l’intenzione di avviare alcune attività» (Olivia era la prima abitante di San Rafael che rispose all’annuncio, racconta l’articolo di Marin IJ: è morta a luglio, a 90 anni). «Mary O’Brian, che parlava bene l’italiano, ha poi portato avanti il lavoro. Per anni ho curato una newsletter, abbiamo fatto il censimento delle case dei lonatesi a San Rafael con le relative biografie, un libro sulle ricette, un libro con le parole che usavano gli emigrati». Milani ha poi pubblicato anche un saggio, per la Mc Millan di New York, sul "Corriere del pomeriggio", pubblicazione del Gruppo Lonatese.
Da quei primi contatti nacque poi anche il gemellaggio ufficiale tra San Rafael e Lonate Pozzolo, tanto che nel paese vicino a Malpensa c’è anche un parco che ricorda la cittadina Usa dove si stabilirono i coraggiosi emigranti lonatesi. Lonate era secoli fa un vivace borgo artigiano con una grandiosa chiesa parrocchiale (nella foto, oggi) e fiorenti monasteri, ma si era ridotto a povero paese esclusivamente agricolo dopo la disastrosa battaglia del 1636, quando i francesi avevano devastato case e monasteri, dopo aver fermato l’avanzata degli spagnoli che intendevano deviare le acque del naviglio per "assetare" Milano (dentro le mura della città il canale garantiva trasporti, acqua per le bestie, smaltimento delle fogne e forza motrice per i mulini). Gli spagnoli persero, Milano non cadde, ma dopo il 1636 da Lonate scomparvero officine artigiane e ricchi monasteri e così per secoli si continuò a coltivare con fatica la ghiaiosa terra. Nella seconda metà dell’Ottocento l’emigrazione divenne una via di libertà, per chi non voleva rimanere prigioniero della povertà e della fame. Il tempo dell’industralizzazione, delle avventure nel settore aeronautico intorno a Malpensa (nella foto, il paese negli anni Trenta), era ancora lontano.
A distanza di oltre un secolo dalla grande ondata di emigrazione, a trent’anni dai primi contatti tra le due sponde dell’oceano, l’associazione va avanti e tenta di trasmettere anche alle nuove generazioni le storie degli antenati. In un passaggio molto significativo dell’articolo del Marin IJ, Mary Ferrario-O’Brien – una donna discendente di lonatesi – ricorda che il nome Lonate Pozzolo si rifà al fatto che il borgo secoli fa era "l’unico posto per chilometri dotato di pozzi, serviva da punto di sosta per chi viaggiava verso sud diretto a Roma, per dare acqua ai propri cavalli". Una storia molto antica – specie agli occhi di uno statunitense – che è l’orgoglio dei discendenti che oggi vivono in California.
[Le foto della Sausage Fest sono state gentilmente concesse da Frankie Frost e dal Marin Indipendent Journal per questo articolo]
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