No al dietro front, i cipressi del parco saranno abbattuti
Il taglio dopo ferragosto, secondo il comune i calocedri vanno eliminati anche perchè non sono coerenti in un giardino alla francese
I cipressi dei Giardini Estensi saranno abbattuti. Nessun ripensamento del comune, dopo che nei giorni scorsi si erano levate delle critiche alla decisione dell’assessore all’ambiente Stefano Clerici. Il giorno del taglio non viene però reso noto, replicano dagli uffici di Palazzo Estense, per timore che qualcuno voglia inscenare manifestazioni di protesta. L’accetta dovrebbe tuttavia entrare in funzione tra il 16 e il 20 di agosto. Il comune ha ottenuto il via libera della Soprintendenza con un parere motivato. E da quelle righe intuiamo quale sia il problema e perché questi alberi sono considerati da eliminare.
Il capo dell’ufficio, l’architetto Alberto Artioli osserva che, come segnalato nella relazione del comune, gli alberi sono stati piantati più di 30 anni fa e crescendo hanno impedito la visione del disegno complessivo dei giardini, in particolare dell’esedra, del ninfeo e della carpinata. Ma non solo. I cipressi della California (calocredri) possono anche danneggiare i tassi, ovvero quegli alberi più piccoli, a forma di pigna, che invece dovranno costituire in futuro lo skyline dei Giardini Estensi. Si tratta di specie autoctone quasi secolari che l’assessore Clerici vuole preservare. Gli alberi condannati all’abbattimento, negli anni settanta, erano 18, ma due si sono già sradicati. Ora sono alti meno di 15 metri, tuttavia possono arrivare anche a 40 metri. Secondo la relazione dei capo attività Verde pubblico Pietro Cardani e del dirigente area Tutela ambientale Marco Roncaglioni «nel tempo gli stessi fagociteranno i tassi secolari». Inoltre «le sedici conifere esotiche costituiscono un elemento di ostacolo alla percezione della collina morenica modellata dall’Architetto Giuseppe Bianchi per conto di Francesco III d’Este nel 1766 con l’impiego di oltre 400 operai. Le sedici conifere americane sono ritenute superfetazioni botaniche ovvero elementi vegetali scelti in modo casuale in un giardino alla francese che ne era originariamente privo».
COM’ERA UN TEMPO
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