Orlandi: Il lato “nascosto” del circuito
Una micro impresa a conduzione familiare specializzata nella produzione di macchine per circuiti stampati. Un mercato tutto italiano e un rapporto di massima fiducia con il cliente
Macchine per circuiti stampati: detto così può essere tutto o niente. E invece, Sara Orlandi – trentaquatrenne con studi in computer grafica, un passato di dipendente ma a 24 anni in azienda, alla gestione dell’impresa Orlandi & Orlandi di Orlandi Fabio & C. Snc con il fratello Fabio e il padre Ivano, a Turate – intorno ci costruisce un mondo fantastico. «Sono macchine fatte a disegno e si chiamano linee perché hanno uno sviluppo orizzontale – spiega l’imprenditrice -. All’interno delle macchine passano le piastre dei circuiti stampati dove vengono create le piste. Le lunghezze variano dai 3 ai 10 metri e il tutto è suddiviso in vasche (definite tecnicamente moduli) dove il cliente inserisce il suo acido. Possono essere in plastica o titanio».
Come si realizza una macchina per circuiti – «Facciamo un esempio: parliamo di una commessa per una certa quantità di pezzi da 5 cm x 5 cm. Si calcola la velocità richiesta, i tempi per la lavorazione, l’erosione del metallo in proporzione al pezzo. E la macchina si “modella” in base a questi dati. Una volta fatta, l’assembliamo presso il cliente (il lavoro richiede dai 3 ai 6 mesi) e tutto è pronto. Ultimamente le consegne si sono fatte più urgenti: l’ultima commessa è arrivata a fine settembre e la consegna la si è fatta in dicembre. Perché? Si è saputo con il solito ritardo che lo Stato concede contributi per la sostituzione di macchinari solo fino a dicembre. Prossima commessa, forse, a fine febbraio».
Il mercato – Clienti storici in tutta Italia, quelli della Orlandi & Orlandi, con un’alta percentuale in Veneto. Produzione per il 99% dedicata al mercato casalingo con una sola esperienza di export, anni fa, in Slovenia. «Microimpresa a conduzione familiare – afferma Sara. La piccola arriva sino ai 10 dipendenti, la nostra resta nei tre, massimo cinque. Non confondiamole, perché hanno esigenze diverse e sostengono costi diversi. Se vogliamo semplificare l’impresa, cominciamo dall’assicurare agevolazioni in un arco temporale che non vada oltre i 5 anni. La nostra realtà chiede la defiscalizzazione dei salari, il taglio delle tasse, incentivi sulla contributiva. Una grande azienda può fare di tutto e chiudere perché, forse, non ha alcun interesse a restare in piedi. Per noi è diverso. Per crescere si ha bisogno di misure mirate. Pensi al nostro caso: vorrei tradurre in inglese i manuali delle nostre macchine, ma chi li traduce e in che tempi? Consideri il fatto che si parla di schemi elettrici e motori, che la traduzione deve avvenire in pochi giorni e che il manuale cambia sempre, macchina per macchina. Che faccio?».
Prodotto di nicchia, ma non troppo – La Orlandi realizza ciò che tutti noi ritroviamo nella pratica quotidiana: circuiti negli elettrodomestici, nei cellulari, nei computer, nelle auto. «Non ci si ferma qui – sottolinea Sara -. Alcuni nostri clienti, in questi ultimi tempi, si sono dedicati anche alle montature degli occhiali: l’incisione della marca non è più fatta a laser o con micropantografi ma con l’erosione a metallo».
La crisi e la Cina – «Per far fronte alle spese del capannone – continua Sara – non ci siamo portati a casa lo stipendio. La Cina, per questione di prezzo, ci ha dato del filo da torcere, tante imprese hanno chiuso e la rivalutazione dell’usato (gli interventi su macchine già esistenti) ha preso il sopravvento. Ora, invece, qualcosa sta cambiando e si fa anche “rete”: accade raramente, ma una macchina può uscire dalla nostra impresa dopo un confronto di più teste e il lavoro di più mani».
A mancare sono le risorse, anche se la vendita di due macchine potrebbe permettere alla Orlandi di sopravvivere per un intero anno: «I prezzi vanno da un minimo di 30mila euro ad un massimo di 200mila, ma la durata della macchina può raggiungere i 30 anni. Insomma, non si parla di bene di consumo. Il funzionamento è semplicissimo, perché è così che lo vogliono i clienti: poca tecnologia, quasi tutti bottoni e allarmi manuali».
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Scheda dell’impresa
Orlandi & Orlandi di Orlandi Fabio & C.
via Mazzini, 31
22078 – Turate (CO)
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