Raffineria della droga, 6 arresti
Macchina per pressare lo stupefacente, soldi, cocaina, e sei uomini che stavano lavorando al taglio della sostanza. Avrebbe fruttato 500mila euro
La guardia di finanza di Varese, seguendo un pusher, è approdata a una casa dove si raffinava la droga, a Milano, in viale Monza 212. L’appartamento, situato al secondo piano, era abitato da sei uomini, albanesi, intenti a confezionare la cocaina. Il blitz è scattato quando gli uomini della Guardia di finanza di Varese e Gorgonzola, che seguivano da tempo gli spacciatori a partire dai rispettivi territori, hanno notato due uomini, a Milano, scaricare da un’autovettura una pressa del tutto simile a quelle sequestrate nei mesi scorsi a organizzazioni dello spaccio; macchinette realizzate artigianalmente per schiacciare e creare panetti di eroina e cocaina, da vendere clandestinamente su base industriale.
Il gruppo utilizzava una pressa artigianale, come da tempo si stanno diffondendo tra gli spacciatori di droga, e che sono state già scoperte dalla guardia di finanza nel luglio 2013 a Lonate Pozzolo, e a giugno a Meda. I sei avevano il compito di tagliare lo stupefacente, come si dice in gergo, cioè diluire la cocaina purissima con sostanze addizionanti, e confezionare panetti sottovuoto da un chilo ciascuno.
Sono stati sequestrati 7 chili e 200 grammi di cocaina, un chilo e mezzo di sostanza da taglio ed una pistola irregolarmente detenuta. Gli albanesi hanno rispettivamente 40 anni, 32, 30, 25, 21 e 21 anni (4 sono residenti a Milano, gli altri nell’hinterland). La droga era insieme a due bilancini di precisione, e a del materiale termoplastico utilizzato per il confezionamento sottovuoto. Nella casa è stata scoperta una somma in contanti pari a 5.015 euro. La droga sottoposta a sequestro, qualora immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 500mila euro.
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