Seprio Real Estate in liquidazione, il Seprio Park andrà al Comune

Al capolinea la società costituità dieci anni fa per gestire patrimonio immobiliare, in particolare il pacheggio multipiano di via Bonomi: un'opera sempre in passivo, che costa 900mila euro l'anno solo di mutui

Schiacciata dai debiti connessi al parcheggio sotterraneo di via Bonomi, finisce in liquidazione la Seprio Real Estate, la società pubblica partecipata dal Comune di Gallarate (al 60% circa) e dalla multiutility Amsc. «L’assemblea dei soci che ha esaminato l’ultima semestrale ha preso atto del fatto che il patrimonio è in negativo» spiega il sindaco Edoardo Guenzani. Con il patrimonio in negativo, diviene obbligatorio un intervento, secondo il codice civile: «La decisione presa è quella di mettere in liquidazione la Seprio, è stato nominato liquidatore l’attuale amministratore». Va notato che la società non ha dipendenti, era solo una società operativa di Amsc.

Ma come si è arrivati fino a qui? La Seprio Real Estate ha a disposizione e in gestione due grandi asset: da un lato le aree ex Enel tra via Ferraris e via Bottini, dall’altro il parcheggio interrato di via Bonomi. Proprio quest’ultimo è il vero punto dolente: una struttura che costa oltre 900mila euro solo di mutui da pagare alle banche (fin dal primo anno) e che – con l’incasso dei posti auto – a fatica riesce a coprire i costi di gestione. Un problema emerso già da anni, strutturale, rispetto a cui i correttivi si sono rivelati poco incisivi: «Abbiamo ridotto le tariffe per favorire l’utilizzo, ma l’uso non è aumentato», ammette l’assessore Alberto Lovazzano. In ogni caso, un maggiore uso non risolverebbe il problema: nel frattempo il Comune è già dovuto intervenire anni fa con una ricapitalizzazione, "bruciata" dal passivo del parcheggio.

Il parcheggio c’è, Comune e Amsc non possono disfarsene, perché le banche hanno concesso il mutuo non con una ipoteca sulla struttura, ma con una lettera di garanzia: in caso di mancato pagamento del mutuo, Amsc dovrebbe comunque farsene carico con il suo patrimonio fino all’estinzione del mutuo (la struttura in sé tornerà tra 32 anni alla parrocchia Santa Maria Assunta, che conserva il diritto di superficie). E a questo punto? «La "parte buona", le strutture di via Bottini, andrebbe ad Amsc, della "parte cattiva" senza redditività, il parcheggio, se ne farà carico il Comune» spiega ancora il sindaco. Quanto alla prima, Amsc dovrà farla rendere affittando gli spazi, il parcheggio resterà come servizio alla città, ancorché costoso. Ma allora perché procedere ora alla liquidazione anziché ricapitalizzare? Per approfittare della «legge che prevede agevolazioni fiscali sulla liquidazione di aziende di proprietà pubblica entro 12 mesi». Facendo questa operazione, si avrebbe indirettamente «un risparmio di centinaia di migliaia di euro». Magra consolazione, rispetto ad una causa – il parcheggio sotterraneo – che non vede comunque soluzioni all’orizzonte

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Pubblicato il 01 Agosto 2014
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