Trasferta in Gambarogno per il nuovo supercomune
Diversi i temi trattati nell'incontro fra amministratori italiani e svizzeri, dall'acqua alla sicurezza pubblica, dal traffico ai frontalieri
Lunedì 28 luglio 2014, alla vigilia della festa della Confederazione Elvetica, si è tenuto un interessante incontro tra comuni con evidenti punti di contatto. Nel municipio di magadino, una rappresentanza di assessori (Andrea Morandi e Amedeo Piazza) e consiglieri (Amleto Balzari e Michele Campana) del comune di Maccagno con Pino e Veddasca guidati dal sindaco Fabio Passera, ha incontrato in trasferta i colleghi del Comune di Gambarogno.
Ad attenderla il sindaco Tiziano Ponti, il suo vice Eros Nessi, i municipali Giampietro Ferrari e Carmen Gabbani, con il segretario Alberto Codiroli il vice Luca Paltenghi
Ad attenderla il sindaco Tiziano Ponti, il suo vice Eros Nessi, i municipali Giampietro Ferrari e Carmen Gabbani, con il segretario Alberto Codiroli il vice Luca Paltenghi
Incuranti di una frontiera che divide sulla carta Paesi che hanno storia e collocazione di politica internazionale assai diversa, l’incontro ha evidenziato una serie di similitudini e problematiche tra comuni confinante.
Il comune italiano, nato appena il 4 febbraio scorso dalla fusione fra Maccagno, Pino e Veddasca si accomuna al Gambarogno nelle problematiche legate alla riorganizzazione territoriale e amministrativa del processo aggregativo. Quest’ultimo è, infatti, nato nel 2010, grazie alla nascita di un unico ente che ha messo insieme gli ex municipi di Caviano, Contone, Gerra, Indemini, Magadino, Piazzogna, San Nazzaro, Sant’Abbondio e Vira. I due confini di Stato che appartengono al neonato Comune italiano, Indemini e Zenna, sfociano proprio nel territorio di Gambarogno.
Una serie impressionante di assonanze, che non potevano passare inosservate.
Una serie impressionante di assonanze, che non potevano passare inosservate.
Così, in un clima disteso e collegiale si è avuta la possibilità di instaurare rapporti di buon vicinato con l’impegno di ritrovarsi al più presto per discutere problematiche relative al traffico frontaliero, ai trasporti su rotaia, alla navigazione, alla sicurezza pubblica, all’approvvigionamento idrico.
Un primo passo importante per ridisegnare rapporti di buon vicinato capaci di andare oltre a ogni differenza. Un federalismo nei fatti, un modo di vivere una terra di frontiera in nome dei problemi e delle opportunità che le accomuna.
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