Bollette non pagate al campo Sinti, la Lega attacca

Gli arretrati arrivano a 25mila euro dal 2007, l'amministrazione ha attivato un'agenzia di recupero crediti, il Carroccio chiede di dar corso allo sfratto delle famiglie. Le Acli lanciano un appello a cercare una via d'uscita

Al campo Sinti di via Lazzaretto ci sono bollette da pagare (soprattutto quelle dell’acqua) per 25mila euro. Un debito accumulato dal 2007, dalle venti famiglie circa – cittadini italiani di cultura sinti – che abitano nel campo, allestito nella zona isolata al confine tra Cedrate e Cavaria, lungo l’autostrada: l’amministrazione comunale sta cercando di recuperare i crediti arretrati, anche per evitare di arrivare al pignoramento, che impedirebbe il rinnovo dell’affitto dell’area alle famiglie Sinti. La Lega Nord, invece, chiede all’amministrazione di Edoardo Guenzani «il motivo per cui non si è mai dato corso allo sfratto» e vuole «mettere fine a queste disparità sociali» tra gallaratesi.

Una vicenda ormai annosa, quella del campo di via Lazzaretto, che è stato allestito nel 2007 dall’amministrazione Mucci trasferendo i Sinti che abitavano nella zona della Mornera: nel 2010, scaduto il contratto, il Comune avviò una battaglia legale con i Sinti per lo sfratto, ma l’amministrazione Guenzani non ha sgomberato il campo. Ora però il debito accumulato rischia di trasformarsi nel punto di rottura della vicenda: il Comune ha incaricato una società di recupero crediti, se i Sinti non pagassero le bollette e l’amministrazione arrivasse al pignoramento, sarebbe poi impossibile rinnovare la concessione dell’area (perchè chi ha un contenzioso con l’ente comunale non può sottoscrivere altri contratti con lo stesso ente). La Lega Nord punta invece proprio a portare a fondo la questione, su cui il Carroccio ha combattuto prima contro l’amministrazione Mucci e ora contro quella guidata da Edoardo Guenzani: la Lega guidata da Paolo Bonicalzi vuole sapere esattamente a quanto ammonti il debito, da quando ha iniziato ad accumularsi, se ci siano altre bollette o multe non pagate e, soprattutto, vuole sapere «il motivo» per cui l’amministrazione in carica ha mai dato corso allo sfratto (quello che chiedeva l’amministrazione Mucci nel 2010). L’interrogazione della Lega Nord sarà presentata nel consiglio comunale di questa sera, lunedì 29 settembre.

A chiedere invece di evitare lo smantellamento del campo, sono i volontari della Acli di Gallarate che da anni frequentano il campo sinti di via Lazzaretto, in particolare aiutando i bambini nel percorso scolastico: «I problemi ci sono senz’altro – scrivono i volontari – ma pensiamo che un lavoro in prospettiva ed uno sforzo di avvicinamento e responsabilizzazione reciproca possa produrre effetti positivi di inclusione sociale. Piuttosto che di rifiuto, che inevitabilmente non puo’ che produrre il replicarsi anche in futuro di queste situazioni. E si tratta del futuro concreto di ragazzi e ragazze, bambini come gli altri. Proprio come i nostri». I volontari legati alle Acli  (qui il post completo) calcolano che il debito costa solo 10 centesimi l’anno per cittadino gallaratese: «Quanto invece si è "risparmiato" in questi anni sugli interventi riguardo alla accessibilità ed alla sicurezza del campo e dei minori?». Le Acli hanno sollevato anche pochi mesi fa la questione della strada pubblica che porta al campo (con enormi buche), mentre gli interventi di assistenza sono rimasti soprattutto in carico alle associazioni.

Nel campo vivono 70 persone, tra cui 37 minori, bambini e ragazzini. Le famiglie sono diverse, ma uno dei problemi è legato al contatore comune dell’acqua: da sempre, c’è un’unica utenza e questo probabilmente non contribuisce a responsabilizzare le singole famiglie (che anzi a volte si rinfacciano sprechi o mancati pagamenti). Così si è arrivati al debito e a una situazione che rischia di diventare molto problematica.

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Pubblicato il 29 Settembre 2014
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