Frana di Somma, Praderio chiede l’interrogatorio

L'ex-presidente di Amsc chiede di essere ascoltato nella prossima udienza davanti Gup Chionna. Respinte tutte le eccezioni dei legali, Gardelli chiede il rito abbreviato


Frana di Somma si passa alla seconda fase. Si è svolta venerdì l’udienza preliminare per la vicenda della frana di Somma Lombardo che, nel 2012, ha inghiottito la casa della famiglia Rovelli  e ha reso inagibili altre due abitazioni. Sono 22 le persone per le quali il sostituto procuratore Francesca Parola ha chiesto il rinvio a giudizio ora all’esame del Gup Alessandro Chionna il quale ha respinto l’eccezione presentata da Tiberio Massironi, l’avvocato di Gigi Bossi, capo dell’ufficio tecnico sommese, che aveva sostenuto la questione di illegittimità costituzionale in quanto il Comune – che si è costituito come parte offesa – sarebbe anche parte responsabile in causa.

Il giudice Chionna, riprendendo una sentenza che è l’unico precedente paragonabile ma che solo parzialmente è sovrapponibile, l’ha respinta in buona sostanza sostenendo che il dipendente pubblico è responsabile per se stesso indipendentemente dall’ente.  Superate tutte le eccezioni il giudice per l’udienza preliminare ha disposto, per il prossimo 3 ottobre e su richiesta del legale, l’interrogatorio di Sergio Praderio, presidente dell’Amsc fino al marzo di quest’anno mentre l’ex-dirigente dell’area tecnica del Comune di Somma Gianluca Gardelli ha chiesto il rito abbreviato. Una richiesta alla quale potrebbero seguire anche altre, dopo l’interrogatorio di Praderio.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Settembre 2014
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