Il Questore: “Telos, chi delinque sarà identificato”
IL capo della polizia avverte: "Garantiamo il dissenso pacifico, ma tutti dovranno rendere conto del loro comportamento personale di fronte alla legge
Il problema del Telos, il collettivo anarchico che dopo lo sgombero dello stabile occupato a Saronno per diversi anni, ha iniziato una campagna di occupazioni illegali sparse, e di vandalismi, sarà perseguito con tutti gli strumenti di legge disponibili. «Nessuna violazione della legalità sarà trascurata – chiarisce il questore di Varese Francesco Messina – chiariamo subito che fino a oggi c’è stato da parte della questura un intervento massivo, e che chiunque manifesti fuori dalla legge dovrà rendere conto del suo comportamento». Il monito della polizia arriva a poche ore da quanto affermato ieri in consiglio comunale da parte del sindaco Porro: "Perchè nessuno viene mai arrestato?".
(nella foto, la manifestazione anarchica a Saronno del 27 settembre)
Le parole del questore sono tuttavia anche di massima rassicurazione per chi voglia manifestare il proprio dissenso rispettando la legge: «Noi abbiamo il compito di tutelare la legalità ma anche di garantire la libera manifestazione del dissenso. E questo continueremo a fare, sempre che le manifestazioni siano corrette». Il questore inoltre ricorda quali siano state, sotto la sua direzione, le azioni della polizia per contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive, poste in essere da un gruppo che fin dal 2007 ha iniziato una serie di provocazioni che, se da un lato non possono essere considerate di grande pericolo per l’ordine pubblico complessivo, dall’altro hanno causato in diverse occasioni disagi e problemi alla popolazione.
(nella foto, il questore di Varese Francesco Messina)
Nell’ultimo anno, infatti, la Questura ha effettuato 5 sgomberi, inviato alla procura 22 informative di reato, denunciato 167 persone. I reati contestati sono diversi: possesso di armi improprie in manifestazione, manifestazione non preavvisata, violenza, violenza privata, oltraggio in concorso a pubblico ufficiale, lesioni, violenza privata, danneggiamenti, invasione di terreni pubblici e privati, interruzione di pubblico servizio, ricettazione, inottemperanza al foglio di via. Quanto alla manifestazione di sabato scorso, dalla questura arriva una certa soddisfazione per come è stata gestita: «Il nostro obiettivo – spiega il questore Messina – era quello di garantire che non accadesse nulla di grave e l’abbiamo ottenuto. Erano presenti 300 persone, e almeno 120 erano provenienti da altre province quali Bergamo, Milano, Como. La manifestazione non era formalmente autorizzata ma gli organizzatori, seppure in forma anonima, ci avevano fatto pervenire un documento che indicava il percorso. Durante l’evento alcuni soggetti hanno dato vita a comportamenti non proprio corretti, e su questo sono in corso delle verifiche. Va infatti distino il momento della prevenzione e della gestione su piazza dell’ordine pubblico, in cui erano impegnati più di 100 agenti, da quello investigativo, in cui la legge chiederà conto a ciascuno, del proprio comportamento personale. Alcuni si erano coperti il volto, ma saranno comunque identificati».
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