La città non ci sta ad esser desolata
Oltre 400 persone hanno riempito il teatrino Santuccio rispondendo all'invito del gruppo delle Vedette lombarde che si sono battuti contro il taglio dei cipressi e il parcheggio della Prima Cappella
"Varese è una terra desolata". Un’amministrazione che non ascolta e uno scollamento tra la società civile e la politica. Una premessa dura da parte del gruppo che ha organizzato la serata al Teatro Santuccio. La città ha risposto alla chiamata e oltre quattrocento persone hanno riempitole gradinate dell’anfiteatro di via Sacco grandendo la proposta del gruppo delle Vedette lombarde. "Vogliamo volare alto – ha tuonato Daniele Zanzi dopo oltre un’ora e mezzo di altri relatori – con una risposta politica".
La serata era stata aperta da Valerio Crugnola con un’analisi politica e sociale. Lui è stato il vero artefice del successo di pubblico muovendosi tra presenza fisica dentro il movimento in difesa dei cipressi, e su Facebook, "ritrovato luogo di condivisione". Dopo di lui una lunga serie di interventi su temi economici, ambientali e urbanistici. Claudio Mezzanzanìca, Michela Barzi, Roberto Cenci, Giuseppe Molteni.
Dal pubblico, qua e là qualche polemica con una giovane prima e poi Carlo Meazza che gridava "Non vinceremo mai" rivolto a chi teneva troppo la parola su questioni tecniche. Un anziano signore ha interrotto un reading di Thomas Maria Croce con un laconico "con la poesia non si cambia niente".
Daniele Zanzi ha poi riportato al centro le battaglie del movimento contro il taglio dei cipressi, mettendo al centro del suo intervento la pessima politica ambientale, a suo dire, delle ultime giunte comunali. "Dicono tante stronzate sui giardini e l’assurdo di una politica senza coerenza la si vede con gli asini dentro i prati dei giardini del Settecento per Agrivarese".
La battaglia contro il parcheggio della Prima Cappella è stata presentata da Flavio Argentesi e poi ribadita da Ovidio Cazzola. Walter Girardi Cattaneo della delegazione del Fai del Seprio ha poi raccontato il lavoro fatto per evitare la costruzione della terza pista. "Una battaglia che ha avuto un esito positivo grazie alla grande partecipazione". L’ultimo intervento è stato di Laura Caruso che ha ripreso il tema del degrado della città. "Non potevamo stare fermi e con un gruppo di amici abbiamo iniziato a impegnarci. Si spendono soldi male come per la funicolare o la caserma Garibaldi. L’altro punto è stato il parcheggio alla Prima Cappella. Abbiamo provato a parlare con un’amministrazione chiusa e da li abbiamo iniziato a raccogliere le firme arrivando a seimila. Ci hanno poi accusato di tutto facendo muro contro muro senza voler chiarire niente. La Curia è preoccupata per le lesioni alla chiesetta di fronte all’ingresso del parcheggio. Siamo esterefatti per chi ha vinto l’appalto, perché è una società che non ha mai effettuato lavori delicato come questo oltre al fatto che non hanno strumenti e personale".
La serata si è chiusa intorno a mezzanotte con una danza della taranta rebelde messa in scena da Alessandra Pessina.
Molta curiosità e voglia di partecipazione ha smosso un gran numero di cittadini. Un successo per gli organizzatori anche se poi è mancata una vera sintesi. La politica degli "addetti ai lavori" è restata ai margini, anche se in sala c’erano diversi esponenti di spicco, come il capogruppo Pd Fabrizio Mirabelli, il segratario cittadino del Pd Paris, alcuni consiglieri comunali (Cordì, Civati e Chiodi). I vari materiali si possono trovare qui sulla pagina Facebook delle Vedette lombarde.
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