Padoan e Cottarelli al forum Ambrosetti
Il commissario alla spending review, nell'ultimo giorno della tre giorni di Cernobbio, ha avvallato l'idea di Renzi: "20 miliardi di tagli alla spesa pubblica? Bisogna fare anche di più"
«La spending review non è una corsa sprint e nemmeno una maratona, piuttosto è una corsa a staffetta». Così Carlo Cottarelli, commissario alla revisione della spesa statale nel suo intervento al Forum Ambrosetti in corso a Cernobbio. In pratica la revisione richiede interventi, uno dopo l’altro, che non guardino all’immediato ma nemmeno a tempi infiniti. Non basta individuare solo gli sprechi da tagliare: l’ultima fase della Spending Review «una volta che ci sono stati gli stimoli, deve prevedere controlli e sanzioni».
Cottarelli ha anche sottolineato che «bisogna cercare di non creare colli di bottiglia» con l’approvazione di troppi provvedimenti, tanto che poi ci si trova nella difficoltà di attuarli, ha spiegato Cottarelli. E a proposito dei tagli per 20 miliardi di euro alla spesa pubblica, di cui aveva parlato il premier Renzi in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore la settimana scorsa, il commissario ha detto che: «Io credo sia possibile farli visto che si parte da una base di spesa primaria di 700 miliardi. Anzi bisogna andare ben oltre, guardare oltre il 2015. In questo contesto i "mille giorni" sono il tempo giusto».
Anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan è intervenuto oggi a Cernobbio e sul piano del governo ha detto: «siamo capacissimi di fare le riforme per l’Italia. Noi faremo la nostra parte in Europa e l’Europa farà la sua». «Le riforme – ha detto il ministro – aiutano a migliorare la finanza pubblica e concordo con il ministro Boschi che la riforma del lavoro ha un ruolo centrale».
Il ministro dell’economia ha poi aggiunto di "vedere" i sintomi della ripresa per l’Italia. Lo ha detto facendo riferimento «ai primi risultati dei mini-bond, che non saranno da prima pagina, ma fanno ben sperare». E a proposito del debito pubblico e del fiscal compact, Padoan ha aggiunto: «sul debito pubblico si leggono ricette fantasiose per abbatterlo rapidamente e facilmente per importi cospicui. Il governo è impegnato in un programma di privatizzazioni che avrà impatto anche sulle imprese partecipate con una maggiore apertura del capitale all’esterno».
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