Pozzecco: “I consigli di Recalcati e Pillastrini mi danno forza”

Il coach della Openjobmetis non si abbatte per le sconfitte in precampionato «a patto che non intacchino la nostra mentalità». E spiega: «Mi fanno piacere le parole dei grandi allenatori che hanno a cuore il mio lavoro»

Quando arriva al buffet allestito sul fondo del Salone Estense i suoi giocatori (e quasi tutte le altre persone intervenute alla presentazione della Openjobmetis) sono già andati via, con le pance piene. Gianmarco Pozzecco invece è ancora lì, perché la fila di interviste e foto ricordo si è allungata a dismisura, e allora il coach più atteso d’Italia – e in quel momento anche uno dei più affamati – si deve accontentare dei vassoi rimasti e di tagliarsi da solo un prosciutto crudo al coltello ormai quasi all’osso (vedi foto in basso). Una situazione curiosa, che però dà anche la misura di quel che la gente si attende dalla prossima stagione sportiva: non solo canestri, rimbalzi, difesa e… vittorie, ma anche un "contributo speciale" di chi fu condottiero in campo e ora è chiamato a esserlo in panchina. Il tutto, nonostante un record più che negativo nelle amichevoli precampionato anche – va ricordato – a causa dei tanti infortuni.

Coach Pozzecco, le partite disputate fino a qui mettono un po’ di apprensione nei tifosi. Lei cosa ne pensa?
«Dico la verità, non vedo l’ora che finisca questa serie di amichevoli, perché ora avremmo più necessità di allenarci che di giocare, e questo ce lo ripetiamo spesso nelle riunioni dello staff tecnico con Ugo e Matteo (Ducarello e Jemoli, gli assistenti ndr). All’inizio facevo più fatica ad accettare le sconfitte mentre ora, anche visti i molti stop per motivi fisici, mi preoccupo meno; spero solo che questi risultati non intacchino la mentalità che dovremo avere quando si farà sul serio».

Per lei però, nel frattempo, sono arrivati attestati di stima da parte di allenatori importanti.
«A Jesolo mi ha avvicinato Pillastrini che con il suo vocione mi ha rincuorato: "Devi essere contento di perdere in amichevole" e se lo dice lui allora significa che non mi devo preoccupare troppo. Mi fanno piacere questi consigli, da parte di uno come il "Pilla" o di Recalcati: Charlie in particolare mi aiuta a livello didattico, mi vuole bene e tiene alla mia carriera di allenatore. È bello sentire il supporto di gente del genere, che stimo non in quanto allenatori ma in quanto persone speciali».

Intanto a Varese gli abbonati sono lievitati sino a quota 2.909.
«Esatto, e tutto ciò fa parte delle grandi aspettative che ci sono su di me, e in generale sulla squadra. Io mi auguro di ripagare almeno una parte di queste attese, sarebbe già una gran cosa».

Chiudiamo con un passaggio più tecnico. Nelle amichevoli, in fase difensiva, state "cambiando" marcatura su ogni blocco, fin dall’inizio dell’azione. Una scelta dichiarata, ma che procura anche problemi a rimbalzo e per il fatto che si creano i cosiddetti mis-match, spesso sfavorevoli. Contromisure?
«Io credo che l’aver scelto giocatori altamente intercambiabili tra di loro debbe essere un nostro "plus", e non un problema. Un esempio è quello delle ali, Kangur e Diawara, che possono alternarsi senza problemi sui pari ruolo avversari, ma anche un pivot mobile come Ed Daniel può andare a marcare giocatori che hanno caratteristiche differenti dalla sua. Chi farà un po’ più fatica sono i "piccoli" e quindi dovremo lavorare proprio per garantire sempre un buon livello difensivo anche quando sono loro a essere coinvolti. Quella di cambiare sempre sui blocchi non sarà l’unica soluzione, però è una caratteristica su cui abbiamo deciso di basare una bella fetta del nostro sistema difensivo».

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Pubblicato il 30 Settembre 2014
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