Reazione Telos: occupate tre case abbandonate in un pomeriggio

Tripla occupazione in città in vista del corteo di protesta in programma sabato da parte degli anarchici: presi due appartamenti al quartiere Matteotti e uno in via Isonzo. Sul posto vigilano i carabinieri

Tripla occupazione nella zona del quartiere Matteotti a Saronno. A poche ore dall’annuncio del corteo del Telos, in protesta al recente sgombero del centro sociale di via Milano, nel pomeriggio di giovedì, dalle 15, sono state occupate tre case nel quartiere Matteotti. Per la precisione due appartamenti in via Rosselli e in via Don Minzoni, e uno in via Isonzo. Tutte le abitazioni sembra siano abbandonate da diverso tempo. Sui balcuni delle case sono stati esposti degli striscioni con frasi che sono state spesso usate durante le occupazioni: "Occupare è giusto" e "La casa è di chi la abita". Sul posto sono presenti gli agenti della polizia locale e alcune pattuglie dei carabinieri che stanno monitorando la situazione. 
Su Facebook le nuove occupazioni sono già state rivendicate dai simpatizzanti del Telos che hanno pubblicato il seguente comunicato, firmato "Gli occupanti":

Negli ultimi anni l’emergenza abitativa si è diffusa su tutto il territorio nazionale, partendo dagli strati sociali più deboli ed emarginati.

L’aumento dei morosi, degli sfrattandi e degli sfrattati in tutta Italia ne è una prova più che evidente: da necessità inalienabile per una vita degna di essere vissuta, la “casa” ormai è divenuta un lusso che in molti non possono più permettersi.
Agenzie immobiliari, palazzinari, ma anche gli stessi Comuni e le stesse aziende pubbliche per l’edilizia popolare preferiscono tenere appartamenti e case sfitte e barricate piuttosto che lasciarle a chi ne ha bisogno. In questo modo le domande per l’inserimento nelle graduatorie per le case popolari aumentano, mentre le possibilità effettive di entrarvi diminuiscono vertiginosamente.

Anche a Saronno la situazione si sta aggravando sempre più, mostrando le reali incapacità dell’amministrazione (anche per sua stessa ammissione) di far fronte al problema: è di poche settimane fa la notizia di una famiglia sfrattata e buttata in mezzo alla strada, senza troppi rimorsi. L’unica “soluzione” trovata è stata quella di far alloggiare per qualche giorno madre e figlio minorenne in ostello, mentre il padre e il figlio maggiorenne sono rimasti senza dimora. Molte altre famiglie dovrebbero nei prossimi mesi subire la stessa sorte.
Anche alcuni di noi stati cacciati da quella che per anni è stata (oltre ad uno spazio sociale) la loro casa: il TeLOS. Questa operazione della polizia mira a cancellare una possibilità di resistenza concreta alla speculazione riguardo alle case: l’occupazione degli immobili sfitti.
Senza casa però non si può e non si deve stare.

E’ anche per questo che oggi, 25 Settembre, abbiamo deciso di riprenderci tre case lasciate vuote da anni e destinate a rimanere in questo stato ancora per chissà quanto tempo.
Rivendichiamo l’occupazione come pratica concreta e riproducibile da chiunque la voglia mettere in atto, pratica che riesce ad offrire una soluzione all’emergenza abitativa di molti.
Nonostante i ripetuti sgomberi dei mesi scorsi, vogliamo dimostrare che occupare è possibile anche a Saronno, che non è obbligatorio, e spesso nemmeno utile, appellarsi ad istituzioni varie per ottenere ciò che ci è necessario, che palazzinari e speculatori vari possono essere esautorati, che quando la casa è un lusso occupare diventa una necessità

Contro gli sgomberi e gli sfratti rilanciamo la pratica della resistenza e dell’occupazione!

Gli occupanti

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Settembre 2014
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