Renzi: “Mille giorni per cambiare l’Italia”
Il premier presenta la nuova agenda di governo, lanciando un sito internet in cui gli elettori possano vedere quanto fatto, mentre le opposizioni lo accusano di "annuncite acuta"
Meno due, mancano 998 giorni alla scadenza che il premier Matteo Renzi si è dato ieri, 1 settembre, nella conferenza stampa in cui ha presentato insieme ai ministri Boschi e Delrio, il programma "Mille giorni".
«Ci potranno accusare di arroganza – ha detto Renzi – ma l’Italia la portiamo lì», e con quel lì il presidente del Consiglio intende verso una situazione libera dalle «pastoie burocratiche e dal potere di rendita dei soliti noti, che finalmente fa le riforme ossessivamente discusse».
Per Renzi il modello è quello tedesco e le riforme strutturali devono essere fatte non «perché ce lo chiede l’Europa» ma per «tornare a guidare l’Europa», a cui il paese «ha dato sempre più di quanto ha ricevuto». Il premier non ha fatto segreto di attendere con ansia i 300 miliardi annunciati dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, «li speenderemo più veloci del west», ha detto Renzi. Risorse che tuttavia non saranno destinate alla spesa pubblica pura, ma ad essere messe in circolo. Il premier è poi passato a illustrare il sito ‘passodopopasso.italia.it’, dove oltre al lungo conto alla rovescia, il termine fissato è maggio 2017, vengono illustrate (in modo molto sintetico e un po’ approssimativo) le cose fatte fin qui dal governo: lavoro, riforma del Senato e legge elettorale, giustizia, semplificazione fiscale il bonus degli 80 euro per cui Renzi si auspica di allargare presto la "platea" dei destinatari.
«Abbiamo fatto molto e mantenuto gli impegni – rivendica Renzi – ma non ci basta». Non manca il premier di riservare qualche stoccata ai critici del cosiddetto "Sblocca Italia", il decreto presentato pochi giorni sugli investimenti pubblici e destinati a rilanciare il paese. Ai «soliti noti esperti di palude» la risposta si riassume con l’idea di «responsabilità ampia», mentre a chi, come Renato Brunetta (Fi) accusa il governo di "annuncite", malattia tipica della politica italiana, Renzi risponde con l’elenco di date a cui il governo si è "autocostretto".
A fine conferenza stampa non sono mancate le critiche delle opposizioni. Oltre a Forza Italia, che si è ripromessa un "fact checking" scrupoloso di quanto annunciato dal premier, anche Movimento 5 stelle e Lega Nord hanno criticato il governo per la sua nuova agenda di lavoro. Il succo della polemica la riassume una dichiarazione di Massimiliano Fedriga, deputato della Lega che al premier ha ribattuto seccamente: «Altro che mille giorni, sono mille le imprese che chiudono al giorno».
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