Apre Ediltek tra incertezze e speranze
L'edilizia è in crisi ma la quindicesima edizione della fiera di settore punta tutto sull'innovazione e la qualità con un padiglione dedicato. Imprenditori e tecnici a caccia di nuove fette di mercato come quello delle ristrutturazioni
E’ un settore che annaspa e che, nonostante tutto, è consapevole di essere il motore d’Italia quello che si è riunito a Mapensafiere per la quindicesima fiera dell’edilizia Ediltek. L’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio ha elaborato alcuni dati di rilievo su questo settore. I dati parlano chiaro: il valore aggiunto che il mondo delle costruzioni garantisce all’economia varesina, pur in diminuzione in questi anni di congiuntura aspra, si conferma su numeri significativi, pari a 1 miliardo e 217 milioni euro. Questo sebbene le imprese che operano sul nostro territorio siano diminuite di ben 1.020 unità tra il 2008 e oggi. Gli addetti, poi, nell’arco di cinque anni sono calati di addirittura il 15% e attualmente sono circa 24mila. Questa la fotografia che ne fa, solo in provincia, la Camera di Commercio che è intervenuta questa mattina al convegno inaugurale: «Il nostro ente è da sempre vicino alle imprese e nonostante i tagli decisi dal governo cercheremo di non farli ricadere su chi produce».
INNOVAZIONE – Ma Ediltek, quest’anno, vuole puntare sull’innovazione come spiega l’architetto Antonella Vivarelli che ha curato, tramite il progetto Eph plus, un acronimo che sta per energy and performance home plus, uno dei due padiglioni dell’esposizione: «Efficienza energetica e comfort dell’abitare sono i due obiettivi del progetto Eph Plus – spiega l’architetto – spazio a nuovi sistemi costruttivi per il nuovo e per l’esistente: abbiamo messo insieme una ventina di imprese che si occupano di impianti, isolamento, strutture in legno, domotica, risparmio energetico per una progettazione integrata che guarda vari aspetti. All’interno di questo spazio si terrà anche un convegno sabato 4 alle 9,30 in Sala Borghi dove approfondiremo anche l’aspetto degli incentivi e dei finanziamenti con esperti che potranno fornire importanti informazioni». Il presidente del Collegio Geometri Fausto Alberti, non a caso, ha incentrato l’intervento inaugurale sull’innovazione: «Non bisogna scoraggiarsi ma innovare perchè siamo capaci di lavorare. Il mondo è cambiato e noi dobbiamo trovare il modo di rispondere alle esigenze del mercato lavorando meglio e a minor costo – ha detto alla platea di costruttori e tecnici presenti – non c’è alternativa e non ci sono soluzioni calate dall’alto».
GLI UMORI DELLE IMPRESE – Tra gli imprenditori i sentimenti variano in un misto di speranza e incertezza dettata dal sistema italiano: «Questa crisi ha portato anche effetti positivi – racconta uno di loro – c’è stata un’importante scrematura di piccole partite Iva improvvisate che spesso lavoravano in nero. Oggi chi investe ancora richiede una certa qualità perchè ha capito che lavorare sotto costo significa spendere il doppio per rimediare ai danni causati dagli improvvisati». La grande abbuffata di fine anni ’90, dove c’era lavoro per tutti e anche il manovale metteva su l’impresa edile, è finita. «Vanno male le costruzioni ex-novo ma crescono le ristrutturazioni – racconta un altro imprenditore – abbiamo problemi nel settore della riqualificazione energetica perchè non si sono abbassati i costi degli impianti per il cliente (ad esempio il fotovoltaico, che viene quasi tutto dalla Cina ma è ancora caro) e manca anche una cultura da parte di chi decide di investe in queste tecnologie». Un parere unanime, però, è il seguente: «Se muore l’edilizia, muore l’economia e uno dei freni maggiori è la burocrazia troppo pesante – spiegano gli imprenditori edili – siamo ancora al punto che per ottenere un permesso per un lavoro qualsiasi, anche solo di ristrutturazione, occorrono tempi troppo lunghi».
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