“Arrivederci Scutari, arrivederci piccoli attori”
Continua il racconto di Martin Stigol del Teatro Zattera di Varese e della compagnia teatrale in viaggio in Albania per un progetto che prevede un laboratorio di teatro con i bambini dei campi rom
Continua il racconto di Martin Stigol del Teatro Zattera di Varese e della compagnia teatrale in viaggio in Albania per un progetto che li vede collaborare con il Festival Teatri del Mondo e Ipsia-Acli di Skutari. Un progetto che prevede un laboratorio di teatro con i bambini dei campi rom e diverse animazioni all’interno delle case famiglie.
Quando le mani del pubblico presente risuonarono dolcemente nell’auditorium i quindici bambini e ragazzi dei campi rom di Scutari, salutarono uno per volta con un inchino, come se fosse arrivato il momento più atteso di questo incontro durato due settimane al Villaggio della Pace.
Sono entrati lentamente, come se fosse per loro naturale, per fare le prove insieme, aggiungendo qualche modifica dell’ultimo momento come si fa prima di un saggio conclusivo. Le magliette nere erano i loro costumi di scena e il panino prima della presentazione, accuratamente preparato da Suor Riccarda, è stato la merenda per dare la carica giusta al loro impegno.
Nella splendida sala della scuola erano presenti tante famiglie e tanti ragazzi e non sono mancate le autorità dei due paesi coinvolti. Il sindaco di Porto Sant’ Elpidio (rappresentante del governo Italiano e del Festival Teatri del Mondo) e il presidente della Regione di Scutari (rappresentante del governo Albanese)
Prima di cominciare, tutti gli operatori eravamo molto emozionati perché questi ragazzi, avevano un saggio che rappresentava una lezione magistrale di teatro e di vita. Non si sono disorientati per la novità del nuovo spazio e sono stati attenti ad ogni particolare. Si vedeva che erano lì per dire a questa platea che loro hanno voglia di fare parte di questa Europa che cerca di unire il passato con il futuro senza escludere nessuno.
Suor Riccarda ha fatto da mediatrice ed è stata in platea per tutto il tempo dello spettacolo, seduta in terza fila come un allenatore che attende che la sua squadra del cuore vinca. Seduto in prima fila, per dare inizio alla presentazione, c’era Marco Renzi, attore, regista e drammaturgo ideatore di questo progetto e responsabile del Festival Teatri del Mondo, impegnato in prima persona a far decollare l’idea di un progetto che non ha confine.
Un impegno per far si che l’Albania e l’Italia, siano partners di un progetto culturale verso chi si trova al margine della società. Un’idea che si fonda nel coraggio di contribuire culturalmente a promuovere l’aggregazione socio ricreativa in territori con scarse politiche e risorse culturali.
Prima di iniziare il saggio conclusivo, ogni partecipante si è presentato con il proprio nome per dare un volto alla loro voglia di riscatto attraverso la storia di Pinocchio. Ognuno di loro ha preso posto sulla sua sedia per cominciare lentamente a rappresentare la storia. La presentazione è durata circa cinquanta minuti e la tensione era così alta come la conclusione di un lavoro che richiede infinite prove. Alla fine, nel riportarli al campo, abbiamo cantato nel furgone come una combriccola che va in vacanza al mare e ci siamo salutati come vecchi amici.
Forse il prossimo lunedì i ragazzi del campo penseranno ancora a far teatro e per i prossimi giorni noi operatori avremo l’eco della loro canzone dentro la nostra testa. Penso che a tutti quanti rimarrà il sapore amaro del distacco. Spero che loro saranno attenti a fare rispettare i loro diritti, perché hanno dimostrato d’avere una dignità di ferro e mi auguro che, chi ha costruito questo meraviglioso ponte, sappia misurarsi con questa lezione di vita.
Da questa esperienza nei campi rom di Scutari emerge chiaramente il bisogno di dare spazio ad un nuovo modello socio culturale che permetta di costruire una società migliore: perché mette in rete il privato e il pubblico per promuovere una Europa migliore. I diritti dei bambini e i ragazzi non possono essere dimenticati, né scritti soltanto nei cataloghi a tema. I diritti sono l’alimento per il nostro presente, sia se sei nato al nord, al centro o al sud di questo mondo.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Viacolvento su “Sanità: perché siamo finiti in questo baratro?“
Felice su Ancora rifiuti abbandonati a Brenta, il sindaco: "Un danno all'ambiente e un'offesa verso i cittadini corretti"
Felice su Targhe false e grimaldelli in auto, due denunce e un uomo in fuga
massimiliano_buzzi su Ancora rifiuti abbandonati a Brenta, il sindaco: "Un danno all'ambiente e un'offesa verso i cittadini corretti"
eric67 su Cambiano le regole per auto elettriche e ibride a Varese: dai primi di febbraio niente più agevolazioni
Felice su "Giuro che mi sento meno sicuro". A Busto Arsizio il contropresidio degli antifascisti
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.