Ballardin sindaco di Brenta e il suo programma
"Ho ricoperto la carica di Sindaco per due mandati a partire dall’anno 1997, successivamente la carica di Vice Sindaco e attualmente sono Sindaco del Comune di Brenta"
Egr. sig. Sindaco, cari Colleghi Amministratori di Maggioranza e Minoranza. Vi scrivo quale Sindaco del comune di Brenta in quanto candidato alle elezioni per la Provincia di Varese nella lista “CIVICI E DEMOCRATICI – LA PROVINCIA CHE CAMBIA”, che si terranno Domenica 12 ottobre presso la sede di Villa Recalcati in Piazza Libertà n. 1, a cui possono partecipare 1782 amministratori aventi diritto. Molti di voi probabilmente già mi conoscono ma ritengo comunque opportuno presentarmi. Mi chiamo Gianpietro Ballardin sono nato a Caravate il 02.10.1953, sposato dal 1979 ho due figlie di 29 e 23 anni. Ho ricoperto la carica di Sindaco per due mandati a partire dall’anno 1997, successivamente la carica di Vice Sindaco e attualmente sono Sindaco del Comune di Brenta. Dopo oltre 41 anni di lavoro presso la ditta Aermacchi, oggi Finmeccanica, sono in pensione e questo mi da la possibilità di avere il tempo necessario per dedicare il mio impegno alle “passioni” amministrative. Sono stato eletto nel Consiglio Provinciale per la circoscrizione di Laveno Mombello nell’anno 2002 e attualmente sono Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Ottimale di Varese che, finalmente dopo una lunga discussione durata oltre 10 anni, comincerà ad operare nelle modalità decise dai 106 comuni aderenti, con la nascita della nuova società: la “NEWCO ALFA SRL”. In questo importante contesto è a tutti voi nota la recente situazione del lago di Varese, la complessa condizione dei nostri sistemi di depurazione, la situazione delle perdite idriche e l’urgente attivazione degli interventi approvati con il Piano D’Ambito. In riferimento all’impegno che intendo assumermi, se otterrò il vostro consenso, sono ad evidenziarvi i fondamentali da cui discenderà in modo prevalente la mia azione di stimolo e supporto allo sviluppo della condizione territoriale. -La grave situazione occupazionale del territorio, vede un incremento preoccupante dello stato di crisi, un aumento dei provvedimenti di cassa integrazione, mobilità, trattamenti di disoccupazione, la necessità di interventi urgenti a sostegno dell’occupazione per i lavoratori licenziati da imprese che occupano anche meno di 15 dipendenti. Il progressivo spopolamento nei comuni più isolati viene solo parzialmente attenuato dall’insediamento di nuovi residenti stranieri nelle aree di fondovalle. I residenti di età superiore ai 65 anni sono in costante aumento rispetto a quelli con età inferiore a 14 anni, soprattutto nei paesi situati a monte, con valori che tendono a diminuire nei paesi di fondovalle, dove la qualità della vita è agevolata da una maggiore efficienza di servizi alla popolazione, l’abbandono delle “terre alte” e una sostanziale insensibilità verso i temi della prevenzione idrogeologica e paesaggistica, sono a mio avviso, tra le cause del progressivo accentuarsi del degrado idrogeologico. Anche la condizione di arretratezza delle infrastrutture accentuano la difficoltà nel raggiungere le principali vie di collegamento. Assistiamo altresì, in questo contesto, ad una importante ricollocazione delle aziende italiane nel cantone Ticinese e nel resto della Confederazione. Attualmente vi sono oltre 3.500 aziende Italiane che si sono trasferite. Esiste anche un elevata migrazione di manodopera oltre confine. Negli ultimi decenni, anche seguito di una mancanza di investimenti e di prospettive offerte dal territorio, si assiste ad progressivo e costante aggravamento della situazione occupazionale questo anche per effetto della continua chiusura delle aziende presenti. Purtroppo questa situazione incide in modo preoccupante sull’impoverimento del tessuto economico- sociale della maggior parte del nostro territorio. A tutto questo si aggiunge poi la preoccupante difficoltà delle amministrazioni, poste dai vincoli delle condizioni di bilancio, nella condizione di ridurre o eliminare i servizi a favore delle famiglie, dei giovani, degli anziani, sul sostegno alla formazione scolastica e ai bisogni generali delle persone. I Comuni posti a nord della Provincia di Varese vivono una positiva condizione territoriale che potrebbe inserirsi quale elemento potenziale per lo sviluppo di una politica turistica e ambientale in un quadro di visione condivisa e sostenibile del futuro economico/produttivo del territorio. Sono però necessarie un insieme di azioni strategiche che sappiano indirizzare e stimolare il sistema imprenditoriale per creare le basi di una nuova occupazione stabile, anche attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti che a vario titolo sono presenti su questo territorio. Il turismo sostenibile legato all’ambiente rurale può essere un asse portante dello sviluppo, ottenibile attraverso un azione integrata tra le attività agricole, quelle forestali e la capacità di servizi offerti alla condizione turistica. Il turismo è una risorsa importante dell’economia nazionale e le statistiche sviluppate dall’ISTAT nel 2012 illustrano la capacità di attrazione e di accoglienza del nostro territorio, caratterizzato da una ricchezza in termini di varietà e di estensione, di aree costiere e montane. In questo ambito si evidenzia, tra i fattori positivi, come anche l’attività agrituristica abbia registrato in Italia nel corso 1 dell’ultimo quinquennio, una straordinaria crescita, rilevandosi tra le più dinamiche realtà imprenditoriali nel settore dell’ospitalità alberghiera ed extralberghiera. In questo contesto le imprese possono svolgere, un ruolo importante e la competitività delle aziende agricole può essere rilanciata in chiave di sviluppo sostenibile. Il nord della Provincia è inserito in un contesto turistico di tipo potenziale che potrebbe ricavare, dal connubio lago, montagna, collina una condizione di benessere psicofisico. La condizione delle presenze territoriali vede già oggi, seppur in misura ancora limitata, un flusso che arriva principalmente dal nord dell’Europa, Svizzera, Germania, Olanda, Francia, oggi anche dalla Russia e dalla Cina. Con expo 2015 la nostra condizione potrebbe attrarre anche altre potenziali presenze. Questa ipotesi di sviluppo potrebbe rivolgersi anche ad una situazione di nuclei famigliari interessati prevalentemente dal benessere offerto da un condizione rivierasca lacuale e da un contesto turisticamente favorevole, quale è quello presente nella condizione dei territori posti a nord della Provincia Varese. Bisogna considerare che in Europa è in corso, da diverso tempo, la tendenza allo sviluppo di un turismo legato alla condizione di affitto di alloggi e abitazioni, in un percorso di diversificazione della proposta che sia capace di offrire una visione integrata con la dimensione e le caratteristiche di offerta del territorio. A tutto questo noi possiamo integrare la positiva situazione del nostro patrimonio culturale, che nelle sue diverse componenti: (naturalistiche, artistiche, archeologiche, museali, artigianali ecc.), può rappresentare un’occasione importante di sviluppo economico e sociale, non solo in termini di attrazione turistica, ma anche nel percorso di costruzione di un progetto di valore che può avere ricadute positive sulla condizione occupazionale del territorio. In questo contesto di sviluppo progettuale il turismo rurale implica una valorizzazione della tipicità e della genuinità di luoghi e sapori. Questo può consentire lo sviluppo di una visione positiva della crescita che, nel rispetto delle persone e dei territori, si collochi nella più ampia prospettiva di un percorso eco turistico, anche attraverso lo sviluppo e la creazione di percorsi didattici di osservazione che “sfruttino” le bellezze e la presenza della numerosa fauna delle nostre montagne e dei territori posti a margine di questa condizione. Questa progettualità, può essere stimolata dalla Provincia di Varese e attraverso il positivo coinvolgimento delle amministrazioni, può incentivare gli operatori privati attivando i necessari investimenti, anche di strutture ricettive, che consentano la possibilità di offerta di posti letto. In questo percorso si possono creare e incoraggiare nuove fonti di reddito determinate anche dalla ristrutturazione e ammodernamento delle strutture ricettive quale fonte di lavoro per artigiani e piccole imprese. Diventa però indispensabile connettere e coordinare le risorse esistenti, come il paesaggio, il patrimonio culturale le tradizioni agro alimentari ed artigiane, così come diventa importante integrare in un unico progetto l’offerta museale e di spazi artistici attraverso pacchetti turistici omnicomprensivi, o nell’ambito dello sviluppo di un contesto di crescita quale: il percorso di miglioramento e potenziamento delle aziende agricole, degli agriturismi e di tutte quelle attività connesse alla diversificazione dei servizi d’impresa (fattorie didattiche, percorsi benessere e sportivi, bed and breakfast, ostelli, alberghi e altre forme di ospitalità. Tutto questo potrebbe rappresentare un fattore positivo di crescita e una condizione economica potenziale nel quadro di un significativo rilancio dell’imprenditoria locale e del settore terziario legato al turismo. Il nostro territorio ha però oggi un’insufficiente offerta di strutture ricettive con una ridotta potenzialità di servizio, i posti letto superano di poco le 100 unità a fronte di una richiesta che potrebbe essere di gran lunga molto superiore. Anche in questo contesto la Provincia può esercitare un ruolo importante incentivando il recupero produttivo di aree a vocazione agricola, turistica ed ambientale, ora poste in condizione di abbandono. Penso anche alle numerose situazioni degradate dei nuclei antichi poste nei centri urbani dei nostri paesi indirizzando a questo scopo, non solo le opportunità di tipo imprenditoriale e turistico, ma anche le azioni economiche attraverso i piani di recupero abitativo. Nel quadro di rilancio turistico/ambientale anche la rete di piste ciclopedonali, può essere un importante opportunità potendo rappresentare un forte elemento di attrattività. I tracciati possono inserirsi in una valenza potenziale, territoriale e naturale interagendo con i sistemi di collegamento dei circuiti di accesso e con la condizione attrattiva dei paesi attraversati. In questo binomio può essere valorizzato ed incentivato il connubio paesaggio – economia locale in un ottica di attenzione, di cura dei luoghi e di costante pulizia e manutenzione dei percorsi. I comuni, in un percorso integrato e coordinato con la Provincia, possono esercitare un ruolo importante nello sviluppo e nel rilancio delle politiche territoriali, valorizzando il contesto turistico attraverso le possibilità di una condizione diversificata capace di considerare la difficoltà di reddito, la situazione diversificata delle età, la potenzialità delle bellezze territoriali: montagne, laghi, accessibilità dei sentieri, uso delle funivie ecc. Esistono però una serie di problemi che limitano la condizione della viabilità la fruibilità delle vie di comunicazioni, la funzionalità dei collegamenti stradali, ferroviari e lacuali. Questi aspetti di indirizzo progettuale risultano fondamentali per la prospettiva territoriale sia nella condizione viabilistica di collegamento stradale, con il potenziamento della Vergiate/Besozzo (SS.629) e il superamento delle condizioni semaforiche, il completamento del collegamento della strada provinciale 1 Cittiglio/Laveno Mombello, o i tratti Sangiano/Leggiuno/Monvalle con il superamento delle barriere determinate dai vincoli dei passaggi a livello. La definizione dei tracciati stradali sulla SS 394, Brenta/ Luino/confine Elvetico, anche nell’ambito del progetto che vede un potenziamento dei collegamenti ferroviari della linea Luino Gallarate sviluppati nell’ambito dei percorsi previsti da Alptransit, che prevedono un potenziamento dei trasporti verso Malpensa, 2 Hupac e il centro intermodale di Busto Arsizio. Gli accordi che si stanno sviluppando tra Italia e Svizzera devono essere utilizzati e considerati in una condizione potenziale per il territorio, prevedendo: un miglioramento dei collegamenti-passeggeri, attraverso un incremento dei treni-convogli-confort a servizio dei pendolari, opere di riduzione acustica e viabilistica, (sovrappassi , sottopassi), per evitare i passaggi a livello nei comuni attraversati dalla ferrovia, con costi posti a carico della condizione progettuale e di chi ricava utile dall’utilizzo del trasporto ferroviario. Anche le Autorità di Bacino del Demanio Lacuale devono essere coinvolte, nell’ambito di applicazione della Legge Regionale n. 6 del 4 aprile 2012, nella realizzazione di iniziative utili a favorire un’amministrazione dei Bacini lacuali nella condizione di sviluppo delle attività di promozione turistica finalizzate alla valorizzazione delle stesse e delle aree circostanti, con particolare riferimento alla condizione turistica, economica e di rispetto dell’ambiente. Si tratta quindi di operare nell’ambito di una pianificazione strategica che deve essere intesa come processo di costruzione di una visione condivisa dell’evoluzione del territorio e realizzata attraverso l’integrazione a rete di Istituzioni e attori differenti di diverse competenze disciplinari, attraverso uno sforzo di interpretazione delle tendenze territoriali prospettiche, la partecipazione e l’impegno dei cittadini e le discussioni pubbliche. Per la realizzazione di questi importanti progetti bisogna altresì attivare i finanziamenti a tale scopo previsti dall’Unione Europea. Tra questi sicuramente quelli utilizzabili su progetti di innovazione nel settore agricolo e forestale, per il potenziamento nelle zone rurali della redditività delle aziende agricole attraverso l’applicazione di tecnologie innovative e la gestione sostenibile delle foreste, per la promozione e l’incentivazione delle azioni, per l’organizzazione della filiera agroalimentare, la valorizzazione degli ecosistemi, l’incentivo all’uso efficiente delle risorse e il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio. L’unione Europea in questo ambito di intervento ha previsto una serie di erogazioni finanziarie che incidono sui progetti per la costituzione di reti d’imprese, la realizzazione di progetti integrati di filiera o di settore e la promozione di progetti ambientali. La difficoltà che i singoli Comuni o le singole imprese avrebbero ad accedere ai suddetti finanziamenti viene superata in una progettazione di ampie dimensioni, promossa da un soggetto adeguato, ad esempio la Provincia di Varese in stretto raccordo con gli Enti del territorio, evitando in questo modo la frammentazione delle richieste e superando i vincoli legati alle attuali leggi finanziarie, cui i Comuni sono pesantemente vincolati. Trova così anche una sua motivazione uno dei ruoli principali esercitato dalla Provincia nella gestione dei plessi scolastici, in quanto attraverso questi percorsi si potrà rispondere anche alla richiesta di un lavoro che, proviene in particolare dai giovani, che devono ritrovare nella motivazione dello studio una prospettiva reale di occupazione e di concretezza per la loro vita futura, inserita in una reale possibilità di contesto e di crescita, e una concreta ragione per rendere fruibile lo sforzo profuso nei lunghi anni di studio e di impegno scolastico. In questo modo e attraverso la costruzione di una concreta prospettiva sapremo rispondere alla crisi attuale offrendo una possibilità anche a chi, oggi espulso dal mondo del lavoro non trova una condizione di occupazione, e sapremo dare risposta anche a quelle fasce di età difficilmente ricollocabili senza un percorso di riqualificazione e di crescita del contesto locale capace di dare risposte ai bisogni sociali di categorie che, altrimenti rischiano di gravare senza un progetto di rilancio, in negativo sulla condizione del territorio ed in particolare sulla già difficile situazione dei nostri comuni. Mi scuso per la lunghezza di quanto scritto, ritenendolo necessario quale elemento di supporto ad un lavoro che si preannuncia, specie in questa fase molto difficile, sia per la nuova strutturazione che si dovrà dare alla Provincia sia per la definizione delle Regole e dello Statuto che sovraintende il funzionamento della stessa e gli spazi decisionali che devono essere riservati legittimamente ai comuni. Considerato l’enorme impegno mi permetto di chiederVi la disponibilità al voto sulla mia persona anche in riferimento alla difficile situazione dei pesi ponderali in quanto, come Voi ben sapete, i comuni sino a 3000 abitanti entrano nella fascia A 10,032 con un indice pari a 15, da 3000 a 5000 fascia B 12,658 con un indice pari a 37, da 5000 a 10.000 fascia C 22,888 con un indice pari a 60, da 10,000 a 30,000 fascia D pari a 25,916 con un indice pari a 93 e da 30,000 a 100,000 fascia E 28,506 pari ad un indice di ponderazione pari a 250. Come potete ben vedere la possibilità che i comuni posti a nord della Provincia possano esprimere un candidato al Consiglio Provinciale è molto ridotta. Anche per questa ragione, oltre per l’impegno che sento di poter dare in rappresentanza degli interessi locali dopo così lunghi anni di impegno amministrativo, chiedo il Vostro voto. Porgo con l’occasione, a tutti Voi, i miei più cordiali saluti. Gianpietro Ballardin, Sindaco del comune di Brenta
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